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Editoriali

In attesa di una ripartenza che sembra ancora lontana. I messaggi di Commisso da NY

Mondo della sport ancora fermo, così come l’intero paese. La Fiorentina si adegua in attesa di capire cosa succederà

L’ottimismo delle ultime ore ha lasciato spazio al realismo anche per quanto riguarda il mondo dello sport. Il nuovo decreto del Governo prevede il prolungamento del lockdown fino al prossimo 3 maggio. Non fanno eccezioni le attività sportive. Lo ha confermato in serata il Ministro Spadafora. A questo punto, per far tornare in pista la Serie A, servirebbe una delega specifica per gli atleti professionisti.

Al momento non c’è, dunque tutto rimane fermo. Compresa la Fiorentina, che sta studiando il modo giusto per ripartire al pari di tutti gli altri club. Si era ipotizzata una Fase 1 verso la fine di aprile. Convocazione dei giocatori per effettuare test medici: in poche parole, nuova idoneità fisica, proprio come accade a luglio dopo le vacanze estive. La Fase 2 prevede allenamenti a piccoli gruppi: scaglionati, per non mettere troppe persone vicine nello stesso posto. La fase 3 prevede gli allenamenti con il gruppo al completo, prima di tornare in campo, sicuramente a porte chiuse.

Le tappe delineate erano un po’ queste, ma l’impressione è che tutto slitti fino al 4 maggio, quando potrebbe partire la prima fase del ritorno ad una simil normalità. Impensabile che tutto torni come prima, anche per i calciatori. Servirà abituarsi, rispettarsi, usare il buon senso.

Lo staff atletico continua a monitorare i giocatori viola. Tabelle personalizzate, con la Fiorentina che è una delle poche squadre che non organizza sedute di gruppo con l’aiuto della tecnologia. Lo fanno un po’ tutti, compresa la Fiorentina Women’s. Lo staff di Iachini ha optato per schede personalizzate, anche perché non tutti hanno gli stessi attrezzi e spazi a disposizione.

Da migliaia di chilometri di distanza Rocco Commisso continua a lanciare messaggi quasi quotidiani. Mirino puntato sulla difesa dei suoi talenti (Chiesa e Castrovilli su tutti), oltre che sulla questione stadio, un chiodo fisso ormai. Per raggiungere certi livelli serve lo stadio di proprietà: lo ha ribadito più volte, ormai lo hanno capito un po’ tutti. Quel che non si è capito è, invece, se ci sia o meno la possibilità di costruirlo uno stadio nuovo. Il bando dell’area Mercafir è stato prolungato fino a metà maggio, ma non servirà a niente. Commisso non parteciperà. Anche su questo è stato chiaro, lo ha persino definito ‘stupido’. Matassa da sciogliere, fitta di nodi, nei prossimi mesi. Quando tornare a parlare di calcio e di stadio sarà sinonimo di ripartenza.

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