Il discorso alla fine può essere persino banale. Sono giorni in cui si sente spesso dire che la Fiorentina gioca un campionato senza avere un obiettivo preciso. Nelle parole ufficiali dei dirigenti, non ultime quelle di Pantaleo Corvino a margine della serata della Hall of Fame, si è toccata spesso la ‘questione futuro’, che un po’ stona con il silenzio perdurante e l’allontanamento da Firenze dei Della Valle. In ogni caso, tant’è. Come a dire, stringiamo i denti adesso, in attesa di tempi migliori. L’idea che quello in corso sia un campionato di transizione si sta facendo largo ormai da diverse settimane. Ma la domanda che sorge spontanea è una sola: è giusto giocare un campionato per… niente?
D’accordo, far crescere i giovani può essere una sorta di ‘contentino’, a patto che poi i giovani in questione restino a Firenze per diversi anni, per disputare campionati in cui ci sarà un obiettivo reale, ben definito e, possibilmente, dichiarato. Crescere i giovani per poi vederli competere con altre maglie avrebbe pure il sapore della beffa. Ai tifosi, però, interessa anche il presente. Ed il presente racconta di una Fiorentina che, un obiettivo seppur minimo, deve per forza darselo. La vigilia della sfida contro lo scricchiolante Sassuolo disegna un bivio deciso per la stagione viola. Vincere per rimanere agganciati al treno che porterà all’Europa. Non vincere per sancire una volta di più un mediocre grigiore, con la successiva trasferta di Napoli (non brillante contro la Juventus) che rischierebbe di mettere davvero una pietra tombale su questo campionato. Fin qui, diverse squadre hanno corso una gara a parte, ma tante altre hanno dimostrato di volerla pure ‘aspettare’ l’altalenante Fiorentina di questa prima parte di campionato.
Sono in molti a pensare (forse a ragione) che chiedere il settimo posto all’attuale Fiorentina sia troppo. Qualche altro, invece, pensa che fare sport a livello agonistico senza avere un obiettivo ambizioso in testa sia quasi impossibile. Anche perché tutte le squadre che giocano contro la Fiorentina un obiettivo ce l’hanno chiaro: scudetto, zona Europa o salvezza. Quest’anno saranno poche (a differenza dell’anno scorso) le squadre senza più nulla chiedere al campionato già alla fine del girone d’andata. Il primo obiettivo può e deve proprio essere quello di non ritrovarsi in questo gruppetto ristretto di club. Inoltre, per chiudere il cerchio con il discorso del presente/futuro di cui sopra, giova ricordare che ad inizio stagione era arrivato un messaggio (non pubblico) forte e chiaro dalla proprietà ai dirigenti: via libera alla rivoluzione, ma la squadra deve tornare in Europa. Oggi sembra ci sia persino ‘paura’ a pronunciare una parola che ha accompagnato per anni il passato recente della Fiorentina. Possibile che una cosa che era quasi data per scontata, in due stagioni sia diventata un miraggio? Oggi, purtroppo sembra così. Eppure, per provare a raggiungere i traguardi più impensabili, spesso la prima cosa da fare è sognarli. Poi certo, serve altro. Oltre al lavoro ed al sacrificio, magari anche un terzino ed un centrocampista in più a gennaio aiuterebbero.

Di
Alessandro Latini