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Il vento dell’esonero: già ‘saltati’ 9 allenatori in A. Quando ha funzionato… e quando no

Montella e gli altri allenatori esonerati in questa prima parte di stagione. Roma e Bologna hanno svoltato un anno fa. Il Genoa invece…

Hanno già cambiato allenatore sette squadre e almeno altre due panchine sono tuttora a rischio. Non siamo ancora arrivati a metà campionato e sono già saltati nove allenatori. Non succedeva da otto anni. Sia nel 2009 sia nel 2011 – a questo stesso punto della stagione – i presidenti scatenati ne avevano tagliati dieci su venti. L’Inghilterra ha avuto 8 sostituzioni (l’ultima proprio ieri sera – Pellegrini – ma con 3 giornate giocate in più), la Spagna 6, la Germania 4, la Francia 4. Così scrive Il Corriere dello Sport.

PAURA. Nei campionati recenti hanno dimostrato che si può attraversare il mare mosso e ci si può salvare garantendo fiducia e serenità al proprio allenatore la Spal di Semplici, il Crotone di Nicola, l’Udinese di Stramaccioni, il Lecce di De Canio, o lo stesso Empoli di Sarri. Ma questo è l’anno della paura. Una paura che prende la media borghesia perché in fondo alla classifica si marcia a un ritmo superiore al passato e la quota salvezza potrebbe essere più alta; ma che contagia anche le grandi (Milan, Napoli, all’estero Arsenal, Tottenham, Valencia, Lione e Monaco) perché restare fuori dalla partita dei diritti tv della Champions è un pesante contraccolpo economico.

RISULTATI. Nello scorso campionato il Bologna con Mihajlovic fece 30 punti in 17 giornate dopo i 14 in 21 con Filippo Inzaghi: significa che se fosse partito con Sinisa, a quel suo ritmo, sarebbe arrivato sesto. La Roma con Ranieri mise insieme 22 punti nelle ultime 12 partite dopo i 44 di Di Francesco nelle prime 26: se avesse cominciato con Ranieri sarebbe arrivata terza. L’Udinese di Tudor piazzò 18 punti nelle 10 giornate finali, un passo da Europa League a fronte di un ritmo da rischio con Nicola (1 punto a partita nell’anno in cui si retrocesse a quota 38 per differenza reti) e da sicura retrocessione con Velázquez (9 punti in 12 partite).

ERRORI. Sbagliò a cambiare l’Empoli la prima volta, quando dopo 11 partite sostituì Andreazzoli con Iachini, trovando in lui un allenatore da un punto a partita per 16 giornate, salvo scoprire nelle ultime 11, quando fece retromarcia, che con un poco di pazienza in più Andreazzoli avrebbe portato gioco e rendimento (16 punti) da ottavo posto. Dannose le sostituzioni di Pioli con Montella a Firenze, di Ballardini con Juric e Prandelli al Genoa. Se Preziosi non avesse mandato via Ballardini (12 punti in 8 giornate) con la sua media sarebbe arrivato 4 punti davanti alla Sampdoria e due dietro la Lazio

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