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Rassegna Stampa

Il triennio di Italiano: tre finali (quasi senza centravanti) e risultati in linea. Ora caccia al trofeo

E’ ormai agli sgoccioli il triennio di Italiano sulla panchina della Fiorentina, che si chiudono con un segno decisamente positivo. In attesa di Atene

Ripercorre i tre anni di Vincenzo Italiano sulla panchina della Fiorentina il Corriere Dello Sport. A fine stagione il ciclo dell’attuale tecnico viola dovrebbe terminare.

BOMBER. Da specificare che, quando arrivò a Firenze, il tecnico viola aveva davanti Vlahovic, mentre da quando il serbo è passato alla Juventus tutti i centravanti che si sono succeduti dopo di lui non hanno dato grandi garanzie in zona gol, non arrivando mai ad almeno 10 reti a campionato. Questo va ricordato, perché influirà nell’attribuire al lavoro triennale dell’allenatore una valutazione più corretta.

RISULTATI. Quando si chiuderà questa stagione, la Fiorentina avrà giocato un totale di 162 partite dal 2021-22 a oggi. La media è di 54 partite a stagione. In tre anni, sei volte la Fiorentina è arrivata alle semifinali di una competizione ufficiale e tre volte in una finale. Sui risultati, sugli obiettivi è difficile discutere, sono stati ampiamente raggiunti. A meno che non ci sia chi valuta questo organico, senza un centravanti da 10 gol, non da Conference ma da Europa League. Sognare si può, però nell’analisi non possono rientrare ambizioni eccessive. Se confrontiamo l’organico dei viola con quello delle squadre di vertice appare netta differenza. La sua posizione è quella: settimo/ottavo posto. E infatti settimi al primo anno, ottavi al secondo, ottavi al terzo. Ma questo terzo campionato porta con sé un dato incredibile: la Fiorentina ha colpito 20 pali e sbagliato 4 rigori. Qualche punto in più poteva starci tranquillamente.  

GIOCO E SINGOLI. A livello di identità Italiano ha dato da subito una mentalità diversa alla sua Fiorentina. A volte ha fatto divertire col suo gioco, altre avrebbe potuto (forse dovuto) avere un briciolo di prudenza in più, tipo con l’Atalanta nell’ultima semifinale di Coppa. Non fare le barricate, perché la natura di questa squadra lo sconsiglia, ma se prendi il primo gol su una ripartenza, se provochi l’espulsione perché ti infilano nello spazio e se becchi il gol dell’eliminazione con un uomo in meno e tutta la squadra nella metà campo avversaria, non va tanto bene. Attenzione però. Con lo stesso atteggiamento offensivo, la Fiorentina aveva giocato una bellissima partita d’andata contro l’Atalanta, mettendo sotto la squadra di Gasperini dall’inizio alla fine, col rimpianto di averla chiusa solo sull’1-0.

BILANCIO. I tre anni di Italiano si chiudono con un segno decisamente positivo. Ha lasciato un gruppo con buone prospettive che ora tocca alla società migliorare, se vuole migliorare. A gennaio, l’allenatore chiedeva un’ala e sono arrivati in prestito un terzino e un centravanti. E a gennaio la Fiorentina era quarta, in corsa per la Champions, traguardo che il club non ha ritenuto alla sua portata viste le operazioni di mercato. Forse nessuno farà un monumento a Italiano, ma sarebbe giusto se i fiorentini lo accompagnassero all’uscita con una bella stretta di mano. Non sono stati per niente anni banali. Il tutto, ovviamente, in attesa di conoscere l’esito della gara di Atene.

 

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