Che l’estate di Pantaleo Corvino non sarebbe stata una delle più tranquille e agevoli lo si era intuito quando a fine Maggio ancora nulla era ufficiale. Né la rescissione col Bologna, né la nuova nomina in sella alla Fiorentina, né il ds che lo avrebbe affiancato. Non vi erano assolute certezze neanche sulla permanenza di Paulo Sousa, reduce da frecciate e contro frecciate nel finale di stagione scorso, che però poi si sono concluse con l’happy ending e la prosecuzione del rapporto. Ma oltre alle tematiche spinose e delicate, Rossi e Gomez su tutti, ci sono una valanga di altre questioni da affrontare con urgenza. Dal portiere alla difesa, passando per gli esterni e le punte. In ogni reparto serve qualcosa. Con l’esigenza di far quadrare i conti sempre in cima ai criteri di operatività. Il tempo è già tiranno.
Moena si avvicina, e se è vero che Pantaleo Corvino nei primi colloqui con Paulo Sousa ha ottenuto dal suo allenatore rassicurazioni, è altrettanto vero che allo stesso Sousa ne ha date. Un paio di nuovi acquisti già ad inizio ritiro. Con un occhio particolare al pacchetto difensivo, vero cruccio della passata stagione. Ed il nome buono è Ruben Vezo. Difensore giovane, classe 1994, portoghese, al Valencia dove ha una clausola rescissoria di 7 milioni di euro. Ma la situazione economica dei valenciani non è delle migliori e c’è l’esigenza di vendere. Con una cifra poco superiore ai 2 milioni di euro potrebbe lasciare la Liga. E’ molto stimato da Freitas, che ha avuto modo di parlarne anche con Paulo Sousa. Candidatura gradita, insomma. L’arrivo di Dragowski è ormai sempre più vicino. Operazioni che oltre al riscatto già effettuato di Davide Astori dal Cagliari, porterebbero un esborso alla società dei Della Valle di 10 milioni di euro circa. Cifra, che potrebbe rientrare da una cessione. Ilicic e Babacar potrebbero essere i sacrificabili. Ma ancora è tutto in divenire causa Europei. Anche perché ci sono sempre Rossi e Gomez. Mentre il primo potrebbe anche restare, anche se Corvino dovrà vincere lo scetticismo di Sousa, per il secondo tutto dipende dal cammino con la nazionale di Low. Con squadre tedesche alla finestra, ma anche la possibilità di emigrare in altre parti del mondo dove i soldi di certo non mancano. Dipenderà da cosa vorrà fare del suo futuro Gomez stesso, se pensare al portafogli o al provare ancora a mettersi in gioco in campionati più importanti.
Il tutto con la questione italiani che inizia a diventare preoccupante. Capezzi pare ormai perso. Pasqual ha già lasciato la Fiorentina, e Rossi è in bilico. Così come Babacar che potrebbe essere inserito tra i cresciuti nel vivaio. Tutti i nomi accostati in queste settimane sono sempre più lontani. Ferrari, Faragò etc. Il Sassuolo si conferma osso duro. Ma non è l’unica realtà che su questo modus operandi ha scavalcato la Fiorentina. Anche perché adesso che il cambio di regole è diventato esecutivo ed operativo, le valutazioni di tutti gli italiani è schizzata alle stelle. E non aver operato con anticipo e/o programmazione complica ulteriormente le cose. Il tempo è tiranno. Corvino dovrà essere più forte del tempo e delle difficoltà. O forse, per meglio dire, della disorganizzazione in salsa viola che ha contraddistinto gli ultimi mercati della Fiorentina.
Di
Gianluca Bigiotti