A secco nel 2025, con quell’urlo di gioia strozzato contro il Napoli. Serve Kean per ripartire dal momento difficile
Lui che i momenti bui li ha vissuti sul serio oggi deve aiutare la Fiorentina a riaccendere la luce. Che si è incredibilmente spenta da dicembre. Tocca a Moise Kean, il centravantone, il panterone, il bomber che Luciano Spalletti ha riportato a Coverciano caricarsi sulle spalle la squadra viola e condurla nel match dell’ora di pranzo a un successo fondamentale. Contro quel Torino in cui Kean, nato a Vercelli 24 anni fa, ha cominciato a tirare i primi calci, prima di approdare al settore giovanile della Juventus. Da lì è iniziata la vita da calciatore dell’attaccante che oggi ambisce, con 11 gol, ad avvicinare (o anche meglio… superare) il capocannoniere del torneo Retegui, salito a quota 14. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
SPERANZA MOISE. Kean è la speranza di Raffaele Palladino, il tecnico che più di ogni altro ha creduto nella rinascita e nella definitiva esplosione del numero 20 viola. Lo ha voluto a Firenze, gli ha dato totale fiducia, lo ha aiutato a ritrovare la passione. E Moise lo ha ripagato. Segnando. Oltre alle 11 firme in Serie A, c’è anche il gol in Conference League dove il centravanti è stato impiegato solo quando era veramente necessario. In campionato, invece, Kean è assolutamente indispensabile. Anche perché non ha un reale sostituto. Sono 18 le presenze del bomber, che non ha mai deluso. Anche quando la squadra, come oggi, appare in riserva, lui lotta, si sbatte, cerca sempre di dare un contributo. Contro il Napoli un bellissimo gol gli è stato annullato, ma allo Stadium contro la Juve ha firmato il primo pareggio viola. È stato quello l’ultimo gol di Kean in campionato. Nel 2025 è ancora a secco, dopo quella gioia soffocata al Franchi prima della Befana. Oggi vuole sbloccarsi nuovamente.
DIFENDERE L’EUROPA. Oggi contro il Torino servirà un mostruoso Kean, che segna, risolve, decide. Ma per farlo ha bisogno del supporto dei suoi compagni come nel periodo delle otto vittorie di fila. Il filotto che ha lanciato la Viola prima della brusca frenata post infortunio di Edoardo Bove. Da lì, dopo l’Immacolata, la squadra di Palladino ha ottenuto soltanto un punto a casa Juve e ha perso quattro volte: contro Bologna, Udinese, Napoli e Monza. Anche nelle prime sei giornate aveva vinto soltanto una volta contro la Lazio. Ma oggi deve ripartire perché le avversarie stanno arrivando e il posto in Europa va difeso in tutti i modi. Con l’aiuto dei gol di Kean.
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Redazione LaViola.it