Rassegna Stampa
Il sindaco Borja Valero aspetta le nuove primarie, per un futuro tutto da decidere
C’era una volta l’altro sindaco di Firenze. Quello con la fascia viola, quello che con le sue giocate in campo e con il suo vivere, apprezzare e amare la città, era (ed è, per carità) riuscito a trasformarsi in qualcosa di molto più importante di un semplice leader. Più di un campione, o di un punto di riferimento.
Eppure Borja Valero, l’altro sindaco di Firenze, oggi sta attraversando il momento più in salita da quando la Fiorentina ha deciso di consegnargli una delle sue maglie. Il calo di rendimento – rispetto alle migliori stagioni – è da allarme rosso e le cause dell’involuzione sembrano profonde e difficili da risolvere con soluzioni… non drastiche.
Il ruolo, la posizione in campo, ad esempio hanno contribuito a rendere difficile la vita a Borja Valero. Lui, mezz’ala ’pura’ e uomo giusto in un centrocampo a tre, nei mesi – complici le scelte di Sousa – si è visto costretto a cucirsi addosso una posizione sempre diversa. E meno agevole. Il risultato? Il sindaco Valero ha accusato la confusione tattica che gli è stata appoggiata sulle spalle, ha perso (forse) pezzetti di fiducia e con essa ha trasformato la sua stagione, da stagione della consacrazione a qualcosa di impalpabile. E di irriconoscibile rispetto al suo passato da leader assoluto delle geometrie e delle idee della Fiorentina.
Ci sono poi un altro paio di questioni che rendono il caso Borja, un caso complesso. La prima si rifà alle questioni economiche-anagrafiche. Il centrocampista spagnolo non è più un ragazzino (è un classe 1985) e soprattutto ha in tasca un contratto ancora molto lungo (scadenza giugno 2019) per un ingaggio stagionale che lo fa assestare sul podio dei vila più ricchi (1,7 milioni all’anno). Insomma se la società dovesse guardare al domani tenendo sotto assoluto controllo le questioni di bilancio, le mosse attorno al futuro di Borja potrebbero essere decisive per abbassare in modo consistente il monte ingaggi.
E qui ecco entrare in scena la seconda difficoltà. Un anno fa (il primo contatto risale a marzo 2016), sul centrocampista arrivò con forza e tanti soldi la Roma. La trattativa vera e propria si accese solo alla fine della primavera, ma oggi, anche gli scenari di mercato attorno al sindaco della Fiorentina sono decisamente diversi.
Non c’è insomma, una Roma disponibile a mettere sul piatto del giocatore e della società una cifra importante. Non esiste un acquirente capace di poter far pensare alla Fiorentina che il cartellino do Borja frutti un’offerta a doppia cifra. Anche questo, oggi, rende molto più enigmatico il futuro dello spagnolo. Borja, il sindaco, aspetta le primarie per capire se ci sono ancora Firenze e la Fiorentina da rappresentare in Italia e (in un futuro più lontano) in Europa.