Connect with us

News

Il secondo addio di Antognoni e lo strappo con la Fiorentina. Il tempo non ha limato le distanze

Dalle dimissioni con Cecchi Gori al no alla proposta di Barone e Commisso. Una separazione che fa rumore, non accettato un “ridimensionamento professionale”

Un ultimo incontro, oggi, ma in fin dei conti l’esito era praticamente scontato. Giancarlo Antognoni lascia nuovamente la Fiorentina. Lo aveva fatto nel 2001, dopo le dimissioni di Terim, dimettendosi a sua volta per contrasti con la società di Cecchi Gori. Lo fa oggi, 16 luglio 2021, a quattro anni e mezzo di distanza dal suo ritorno, ad inizio 2017. Da Club Manager della prima squadra a Direttore Tecnico del settore giovanile. Un “ridimensionamento professionale”, per usare le parole di Giancarlo, che l’Unico Dieci non ha sostanzialmente accettato.

‘SOLUZIONE OTTIMALE’. Il nodo di tutta la questione, infatti, pare essere proprio il ruolo in prima squadra. “La Società aveva individuato per Giancarlo Antognoni il ruolo di Direttore Tecnico del settore giovanile”, la versione della Fiorentina. “Una proposta e un ruolo identificati come la soluzione ottimale e perfetta per entrambi. Il fiuto innato e la grande abilità di Giancarlo Antognoni nello scovare nuovi talenti avevano spinto il Club a proporgli un ruolo così importante in un’area, quella Tecnica e di Scouting del Settore Giovanile, che è la base di partenza dei futuri successi di ogni Club. Area ritenuta ancora più fondamentale proprio dalla Fiorentina come dimostra il grande investimento sui giovani con il futuro Viola Park”.

‘FUORI DALLA PRIMA SQUADRA’. “La proprietà mi vuole fuori dalla prima squadra, questo è il punto”, le parole di Antognoni, che avrebbeprospettato una soluzione che, insieme alla Direzione tecnica del Settore giovanile, potesse mantenere il ruolo che ho assunto con la prima squadra in questi anni e che ho svolto con orgoglio. Purtroppo non ci sono stati margini di discussione, prendere o lasciare. Già prima di incontrarci ero stato invitato a lasciare il mio ufficio, cosa di per sé abbastanza eloquente…. Parole dense di amarezza, per uno strappo che si unisce ai diversi addii delle ultime settimane. Da Dainelli, Donadel e Buso a Ribery, passando anche dal clamoroso divorzio con Gattuso. Chiaro che però il nuovo addio di Antognoni fa parecchio rumore, anche a livello nazionale.

IL TEMPO NON HA LIMATO LE DISTANZE. “Ho incontrato l’amministratore delegato del club per valutare se vi fossero possibilità per proseguire la strada insieme, ho dovuto prendere atto che la posizione del club non è cambiata di una virgola circa il mio ridimensionamento professionale”, ha aggiunto anche Antognoni. Già, da circa un mese si era intuita la possibilità di una separazione tra ‘Antonio’ e la Fiorentina. Gli incontri con Joe Barone, il mancato accordo e il rinvio “a dopo le vacanze“. Era il 29 giugno, quando le parti si sono prese un paio di settimane per poi riaggiornarsi. Il tempo però non ha limato le distanze. Anzi. “Mi trovo a decidere una cosa importante, ma non per colpa mia, per colpa di qualcun altro”, disse una settimana fa Antognoni durante la cena con gli Ultras ’73. Poi un barlume di speranza: “In settimana ci incontriamo, vediamo che succede. Ma penso ci sarà un esito positivo sicuramente”, le parole di Giancarlo il giorno della finale europea dell’Italia. Ma nuovi segnali negativi sono arrivati ieri dalla moglie Rita: “Come finirà lo hanno capito tutti”. E oggi, dunque, l‘ultimo atto di questo lento e doloroso addio, con il contratto da Club Manager già scaduto il 30 giugno scorso. Del resto, Antognoni era presente al centro sportivo all’arrivo di Gattuso ad inizio giugno (e ci fu un caloroso abbraccio tra i due, tra i pochi momenti sorridenti del tecnico calabrese), poi però non ha partecipato, con il neo arrivato Burdisso, Pradè e Barone, ai giorni dell’insediamento a Firenze di Italiano.

NUOVO ADDIO. Da capire adesso la reazione della tifoseria, che si sta già dividendo sui social e nei commenti sul nostro sito. In città, ovviamente, non si parla d’altro. Antognoni, che ha giocato nella Fiorentina dal 1972 al 1987, era diventato dirigente viola per la prima volta nel 1990 con i Cecchi Gori, per poi dimettersi nel 2001. Sedici anni lontano dalla società viola, prima del rientro con i Della Valle ad inizio 2017. Poi l’arrivo di Commisso, con Giancarlo che è stato una sorta di ‘ambasciatore’ per la nuova proprietà americana, anche per la grande festa al Franchi del 7 giugno 2019. Club Manager a stretto contatto con la prima squadra, nei ritiri così come nel lavoro quotidiano. Di fronte ad una proposta diversa, con il passaggio al settore giovanile, Antognoni ha detto no. E le parti sono arrivate alla rottura. Due anni dopo il rapporto è già finito. Una separazione tutt’altro che serena. Alla vigilia della partenza per Moena.

117 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

117 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie News

117
0
Lascia un commento!x