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Il sacrificio per il Sousa-pensiero. Col rischio rammarico

Di tutti quelli partiti da Firenze per cifre milionarie, o anche gratis, ne sono esplosi in pochi. Ljajic, Nastasic, Jovetic, Montolivo, Neto, solo per citarne alcuni, non hanno certo spiccato il volo lontano dal capoluogo toscano, anzi. Magari gonfiato il portafogli, ma il loro proseguo di carriera ha portato in dote pochi rimpianti nei cuori di chi li ha visti transitare da Firenze anni addietro. C’è chi come Savic ha fatto un bel passo in avanti, e chi come Cuadrado ha tutte le potenzialità per farlo dopo aver fallito alla prima esperienza in Premier dove potrebbe tornare. Chissà, invece, che sorte toccherà Babacar. Il senegalese è uno dei sacrificabili nel prossimo mercato estivo. E’ uno dei pochi appetibili che può portare cifre vicine o superiori ai 10 milioni di euro. L’altro è Ilicic, mentre per Badelj le cifre sono più basse. Discorso diverso, ovviamente, per i vari Vecino e Kalinic. Loro non dovrebbero partire a meno che non arrivino offerte irrinunciabili. Anche perché nelle dinamiche del gioco di Paulo Sousa Babacar ha dimostrato di starci come un pesce fuor d’acqua.

Pressing alto e tanto movimento le richieste del tecnico viola. Doti non proprio appartenenti al bagaglio tecnico dell’attaccante classe 1993. Lui vorrebbe rimanere in viola, ma per Sousa può tranquillamente lasciare Firenze. Anzi, se parte meglio visto che entrerebbero un po’ di soldi utili da investire su altre tipologie di attaccanti più congeniali al Sousa-pensiero. Col rischio, però, che Babacar esploda definitivamente altrove. Con altissima probabilità all’estero. Magari in Premier, dove il centravanti classico ha ancora ampio spazio e apprezzamento. E con il conseguente rischio ampio rammarico solo in minima parte smussato dai milioni di euro che porterebbe in dote la sua cessione con notevole plusvalenza.

Il Sousa-pensiero ha già tagliato Pepito Rossi, che con il tecnico viola ha dimostrato di non avere grandissimo feeling. Calcistico, si intende. Ed anche sull’italo americano potrebbe pendere la mannaia portoghese. Così come già accaduto con Manuel Pasqual. E se è vero che l’unico referente è il Presidente Mario Cognigni, lo è altrettanto il fatto che a Sousa sia stata data un’ampia apertura di credito. Anche perché privarsi di un talento ‘dalle potenzialità illimitate’ come disse Prandelli anni fa al suo esordio ancora minorenne in Serie A, è una scelta “critica” da non sbagliare. Tra tenerlo ancora e lasciarlo partire possono ballare una vagonata di milioni di euro e gol. 

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