
La prima scossa in città si è avvertita stamani, anche se la terra sotto il Franchi vibrava già da un po’: l’addio a Daniele Pradè si è consumato in maniera lenta e graduale, al punto che lo stesso ds aveva già avuto il tempo di metabolizzare la separazione con il club che per quattro anni è stato casa sua. La comunicazione “ufficiale” è arrivata stamani al ritorno del presidente Mario Cognigni a Firenze: il tempo di trovare le parole di addio e redigere il comunicato con cui la Fiorentina ha saluto il suo ormai ex direttore sportivo. Porte aperte dunque al ritorno di Pantaleo Corvino, l’uomo che a Casette d’Ete nessuno (ed in particolar modo Diego Della Valle) aveva mai dimenticato. Per il suo modo di fare mercato e calcio, per le plusvalenze che hanno regalato al club gli ultimi bilanci in positivo. Qualcuno racconta che nella notte dell’addio di Corvino ai viola, nel 2012, l’ultimo ad arrendersi fu proprio Diego. L’annuncio arriverà nei prossimi giorni (7-10, filtra dall’ambiente), ma in realtà si sta concretizzando in queste ore. Lunedì il primo approccio ufficiale tra Cognigni e Corvino, dopo la rescissione del ds col Bologna, nei prossimi giorni poi ci sarà anche l’incontro. Non si farà fatica a trovare l’accordo, da parte di entrambi (club e ds) la volontà è totale.
Con Corvino cambierà non solo il mercato (a cui il ds in pectore starebbe già lavorando), ma anche l’organizzazione societaria. Un’organizzazione figlia degli errori degli anni di Pantaleo e degli ultimi. A lui la gestione sportiva (con Cognigni referente ed il supporto all’estero di Pereyra, un “nuovo” Macia), ad Andrea Rogg quella più strettamente aziendale. Via Guerini, via Angeloni, via Pradè, via anche Baiesi: un cambio nell’assetto generale della Fiorentina che gioverà anche alla parte sportiva. Più chiarezza, quella auspicata da Sousa e pretesa dai fratelli Della Valle. Più entrate anche, sia dal mercato (dove Corvino è un maestro di affari e plusvalenze) sia dagli altre settori, con marketing e merchandising che devono assolutamente tornare a crescere. Gli ultimi giorni di maggio verranno gettate le basi, poi Corvino siederà di nuovo sulla sua poltrona al Franchi e disegnerà la nuova Fiorentina. Giovani talenti, molti italiani, operazioni mirate e funzionali. Questo (e molto altro) dietro al ritorno più atteso dell’anno. E se non è un terremoto… poco ci manca.

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Redazione LaViola.it