L’ex capitano torna alla Fiorentina, con una presentazione in cui spiega i motivi dell’addio. Con tanta voglia di farsi perdonare.
Milan Badelj ha di nuovo la sua maglia viola in mano. Entra nella sala stampa subito dopo Daniele Pradè, che lo ha definito «il mio acquisto più importante», e Joe Barone, con il sorriso di qualche tempo fa. «Non ho mai smesso di amare Firenze e i fiorentini, farò di tutto per riconquistare i tifosi, grazie a Dio sono tornato. Adesso che sono qui, sento un’emozione impressionante, sono commosso». Non punta il dito contro nessuno, si prende tutte le responsabilità del mondo, per il mancato rinnovo di contratto con la Fiorentina del 2018 che adduce a «motivi sportivi», sia per l’ultima stagione, «un anno più scuro che chiaro, sopratutto per colpa mia». Ci mette la faccia e subito precisa: «Forse il ricordo di Astori ha dato un’ulteriore spinta, ma sarebbe ingiusto dire che questo è l’unico motivo del mio ritorno perché non è così. Non chiederò di riavere la fascia di capitano perché è al braccio di un uomo vero (Pezzella)». Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
AMMISSIONE. «Un anno fa non ho avuto la sensazione che la Fiorentina volesse tenermi a tutti i costi, ma l’offerta di prolungamento c’è stata. Sono io che ho deciso di andare via, ma non è mai stata una questione di soldi (questa volta, Badelj, si è ridotto sensibilmente l’ingaggio per arrivare). Per fortuna nel mondo del calcio si guadagna bene… (ride). Dopo quattro anni trascorsi qui, avevo voglia di provare qualcos’altro, ma oggi il mondo per me è cambiato parecchio».
LE CIFRE. «Badelj lo corteggio dal 1° luglio. Ci ha aspettato e per venire a Firenze ha accettato di ridursi lo stipendio. Milan ci darà esperienza, qualità tecniche, senso di appartenenza. Sarà l’acquisto più importante di questo mercato». Daniele Pradè incorona il suo vecchio allievo. Come aggiunge La Gazzetta dello Sport, Badelj torna a Firenze in prestito oneroso (700 mila euro) con diritto di riscatto a 4,3 milioni.
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Redazione LaViola.it