Eppure c’era anche lui, in prima fila, nella festa napoletana all’Allianz Stadium. Foto dagli spogliatoi postata con orgoglio sui social, e via con gli ironici commenti dei tifosi azzurri e non solo. Hrvoje Milic, zero minuti in campo ma sempre presente negli allenamenti e nelle convocazioni di Sarri. Domani sera tornerà per la prima volta al Franchi, tappa che per il suo Napoli diventa fondamentale per lo Scudetto.
Già, dalla deludente annata con Sousa alla Champions (non giocata) con l’Olympiakos, fino al sogno tricolore con gli azzurri. È la parabola del terzino croato, che arrivò in Italia dall’Hajduk Spalato con Corvino. Circa 1 milione la spesa dei viola per il terzino del dopo Pasqual-Alonso, poi venduto un anno dopo in Grecia per 1,5 milioni. ‘Plusvalenza‘, in ogni caso, anche se sul campo non certo prestazioni memorabili. Almeno in positivo. Avvio sprint con Sousa, poi tante prove anonime e diversi errori. Con la ‘feroce’ concorrenza di Maxi Olivera a togliergli il posto a sinistra. 19 presenze totali, con 4 assist e un ruolo da esterno alto, ‘alla Giggs’, in una disastrosa trasferta a Genova del dicembre 2016.
Simbolo della confusione sousiana ma anche del materiale tecnico che aveva a disposizione l’allenatore. Un mix che poi ha portato alla rivoluzione totale d’estate. Con Milic volato appunto in Grecia ‘con plusvalenza’, salvo poi rientrare in Italia, a 28 anni, per giocarsi lo Scudetto. Era febbraio, il Napoli costretto a correre ai ripari dopo la ricaduta di Ghoulam. Mercato chiuso, salvo che per gli svincolati. Ecco quindi… l’idea Milic. Giusto per far numero, ‘quasi come il decimo a calcetto’, aveva ironizzato qualcuno, visto che a Sarri serviva più un terzino per gli allenamenti e le partitelle 11 vs 11, che per la domenica.
In campionato e in Europa, infatti, si sono alternati solo Hysaj, Mario Rui e Maggio tra le due fasce, mentre per Milic mai neanche un minuto. Partecipe però, il croato, del gruppo azzurro che ha espugnato Torino e ora arriva a Firenze con il sogno Scudetto. Un ritorno particolare al Franchi per lui, che certo non ha lasciato il segno e (con ogni probabilità) non sarà tra i protagonisti in campo. Ritroverà pochi ‘amici’, visto che in tanti come lui hanno lasciato la maglia viola.
Una storia particolare, quella di Milic. Dalle critiche dei fiorentini ad un posto nella leggenda napoletana.
Di
Marco Pecorini