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Il rispetto dei contratti, gentlemen agreement, bracci di ferro e le rinunce pur di cedere all’estero. Crolla il muro dei DV sui propri talenti

C’erano una volta Diego e Andrea Della Valle (e già così basterebbe) che quando decidevano di battere i pugni sulla scrivania potevano far prendere alle cose pieghe inaspettate.

In principio fu Toni. Nell’anno post Calciopoli si era già promesso all’Inter. Ma Diego rinunciò a diversi milioni di euro pur di trattenere l’ex bomber viola con la promessa di lasciarlo andare al Bayern a fine campionato. E così fu. Poi Jovetic che voleva la Juventus salvo poi rimanere a Firenze per un altro anno in virtù del celebre gentlemen agreement con Andrea Della Valle. Poi Cuadrado, che voleva andare a Torino ma venne poi trattenuto e ceduto all’estero. Per non parlare del diktat sul rispettare i contratti che ha portato Montella all’esonero e a guardare sei mesi il calcio dalla tv di casa lautamente stipendiato dalla Fiorentina. Solo per principio. Cose sacre per la famiglia Tod’s.

E in questa estate ci sarebbe stato pane per i denti dei DV. Da Bernardeschi che non vuole rinnovare, ma che ha ancora due anni di contratto, a Nikola Kalinic che vuole andarsene, passando per Borja Valero. Mettere in tribuna l’uno o l’altro? Scenari possibili qualche anno fa. Non oggi. Folle immaginarsi qualsiasi tipo di braccio di ferro con tutti e tre visto il passo indietro da parte dei Dv stessi e l’attenzione con cui il bilancio della ACF Fiorentina viene prima di tutto in queste ultime sessioni di mercato. Troppi soldi in ballo. Ma anche un discorso di credibilità. Come può oggi Andrea Della Valle (visto il disimpegno di Diego) presentarsi da Bernardeschi e convincerlo a rimanere a Firenze e rinnovare quando lo stesso Adv ha deciso di fare un passo indietro? Che sia formale o meno, poi, è un altro discorso. Intanto Pantaleo Corvino continua a prendere schiaffi mediatici giorno dopo giorno. Come si muove arriva la smentita da parte del diretto interessato. E la Fiorentina oggi campeggia su tutti i principali quotidiani nazionali in prima pagina. E non certo per esser celebrata.

E’ crollato il muro del cedere solo all’estero per non rafforzare dirette contendenti. E non solo perché il mercato interno del calcio italiano si è improvvisamente acceso grazie ai milioni cinesi. Ma anche e soprattutto perché la volontà di chi vuole lasciare Firenze è quella di rimanere nel nostro campionato. Capita così che rinunciare ai 40 milioni, qualcosa più qualcosa meno che arriveranno da Torino per Bernardeschi diventi impossibile. Spazio per battaglie ideologiche, di principio, di regole interne, sconti pur di far rispettare la propria volontà non ce n’è al momento.

Questa è la Fiorentina, adesso. Che piaccia o meno. In un processo al momento che pare irreversibile. 

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