Una giocata decisiva ogni 147 minuti in maglia viola: chiarimenti e condizione fisica, ma serve il miglior Nico. Verso gennaio con gli ‘incastri’ delle liste
Tre giorni di “valutazioni cliniche e strumentali che hanno confermato la lesione di secondo grado della giunzione mio-tendinea del bicipite femorale della coscia sinistra occorsa durante l’ultimo allenamento con la Nazionale argentina“. Così la Fiorentina prova a mettersi per il momento alle spalle il caso Gonzalez, con le mille polemiche per le poche partite giocate in viola e la lesione accusata da Nico quando ha provato a ‘forzare’ in Nazionale. Evidentemente, quel giocatore che era giudicato “mentalmente al Mondiale”, si sentiva di essere precario a livello fisico. Un problema che ha coinvolto tanti calciatori ad ogni latitudine, ma che a Firenze è stato particolarmente sentito perché ha colpito il giocatore sulla carta più forte della squadra. Che, a conti fatti, ha giocato solo il 19% dei minuti a disposizione (389′ su 2070′) quest’anno.
DOPPIO RECUPERO. Una mancanza grande, grandissima per una Fiorentina andata più volte in difficoltà durante la prima parte di stagione. In un anno e mezzo in viola Gonzalez ha giocato 49 partite su 67, 3087 minuti su 6030 (51%), ma tra gol, assist e rigori procurati è entrato in 21 reti fatte dai viola (su 105, ovvero il 20%): una giocata decisiva ogni 147 minuti giocati, insomma. Senza considerare le espulsioni e le ammonizioni fatte prendere agli avversari (soprattutto nella scorsa stagione). Ora, al netto delle voci su un suo addio e con una cessione oggettivamente complicata da orchestrare a gennaio (a quali cifre, vista la situazione? Con quali eventuali sostituti?) dovrà scattare un doppio recupero: psicologico da un lato, fisico dall’altro. Nico ha accusato infatti parecchio, come normale che sia, l’esclusione in extremis dal Mondiale, dopo aver fatto di tutto per esserci. In un gruppo, quello di Scaloni, del tutto particolare, perché negli ultimi anni è nata una sorta di ‘famiglia’, con legami intensi che hanno portato alla vittoria della Copa America e all’obiettivo di regalare a Messi la tanta agognata Coppa del Mondo. Insomma, per Gonzalez, giocatore ritenuto “mentalmente” lontano dalla causa viola proprio per provare ad essere in Qatar, un colpo che andrà assorbito.
LA LESIONE. E poi, ovviamente, ci sarà il recupero fisico. Perché l’infortunio subito è tutt’altro che banale. C’è chi parla di più di un mese come tempi di recupero, chi prospetta tempistiche anche più lunghe. Con una condizione fisica da recuperare vista la lunga inattività. Ci sono 43 giorni prima della ripresa con Fiorentina-Monza, l’impressione è che difficilmente potrà presentarsi al top per il primo atto di un gennaio subito intenso, con 6 partite in 25 giorni per la Fiorentina.
ANCORA IN ANTICIPO? Intanto, questi sono giorni di primi bilanci e prime pianificazioni del mercato invernale. Di tempo ce n’è per arrivare con le idee chiare all’apertura delle trattative. Già lo scorso anno la Fiorentina sorprese tutti prendendo in tempi record Ikonè e poi aggiungendo presto Piatek, così come in estate i primi acquisti (Gollini, Mandragora, Jovic e poi Dodo) arrivarono con grande anticipo. Chiaro che ci sarà da valutare l’influenza del Mondiale invernale sul prossimo mercato, così come l’evoluzione di certe situazioni relative a giocatori importanti (vedi Luis Alberto, ma non solo). Ma le strategie possono già partire. Perché se ci sarà da capire in porta il futuro di Gollini (che era arrivato per fare il titolare e si è trovato a giocare le partite meno importanti, con in mezzo errori pesanti) e davanti le valutazioni che verranno fatte su Cabral, ci sono due reparti che potrebbero subire qualche ‘scossone’: la difesa e il centrocampo.
IN USCITA. Dietro servirebbe un quarto centrale in grado di entrare ‘davvero’ nelle rotazioni di Italiano, visto che Ranieri, rimasto alla fine in rosa e reintegrato dopo un’estate di ‘rincorsa’, ha giocato con il contagocce (ricordate Amrabat adattato difensore?). E se Venuti ha recuperato credito con la buona prova in chiusura contro il Milan, dopo essere finito dietro a Terzic nelle gerarchie a destra, in mezzo in uscita c’è quantomeno Zurkowski, tenuto in estate ma mai davvero considerato dall’allenatore (solo 77′ giocati in totale per uno dei migliori centrocampisti del passato campionato). I segnali che ha lanciato dal ritiro della Polonia e l’interesse di diversi club, uniti ad un contratto in scadenza 2024, potrebbero portarlo altrove. Ma non solo. Perché anche Maleh potrebbe andare a giocare di più: dopo un avvio in cui sembrava quasi insostituibile, dal post-sosta di ottobre ha giocato solo 33 minuti su 12 partite a disposizione. Il suo agente aveva aperto le riflessioni qualche settimana fa.
OCCHIO ALLE LISTE. In mezzo al campo tornerà Castrovilli, all’inizio gradualmente e con tutte le incognite del caso. Ma può essere un rientro importante. Ci sarà poi da valutare l’evoluzione tattica portata da Italiano: già si parla di trequartisti nel mirino (Sabiri, ma anche quel Bajrami tanto chiacchierato in estate), ma con Bonaventura e Barak per quella posizione (oltre eventualmente allo stesso Castrovilli) ci saranno da capire le strategie della società di concerto con lo staff tecnico. In tutto questo c’è il discorso liste (Serie A e Uefa) da tener di conto: di sicuro entrerà il 10 viola (già ad inizio gennaio in campionato?), dovrà uscire uno dei centrocampisti (Zurkowski o Maleh) per fargli spazio. In caso di ulteriore innesto a centrocampo o sulla trequarti, dovrà essere tolto poi un altro giocatore. Più complicata la sostituzione di Ranieri, essendo inserito come ‘cresciuto nel vivaio’: servirebbe inserire un Under 22 (nato dopo il 2000) per la Serie A, che però non potrebbe rientrare nella Lista B per la Conference (a meno che non si tratti di uno dei Primavera). Mentre se la scelta di mercato volesse cadere su Nikolaou o altri più ‘esperti’, bisognerebbe ‘tagliare’ un giocatore di un altro ruolo (difficile però). Stessa considerazione sugli esterni offensivi, dove la Fiorentina senza Gonzalez e Sottil è andata spesso in difficoltà: dura inserire qualcuno che non sia Under 22. Dopo gli ‘incastri’ estivi, quando rimase fuori da ogni lista Benassi, Rosati si ritirò dopo aver rinnovato (anche) per liberare un posto e Ranieri fu confermato dopo la cessione di Nastasic proprio per occupare lo slot dei ‘cresciuti nel vivaio’ (altrimenti ‘perso’), in vista di gennaio ci sarà da fare parecchia attenzione.
Di
Marco Pecorini