Prosegue su LaViola.it l’appuntamento settimanale con Il punto del ‘Ragazzo che gioca bene’. Le vicende viola viste, senza filtri, dall’occhio di Francesco Flachi.
Partiamo dalla Fiorentina vista sabato sera al San Paolo. Anche se c’è da dire che si è visto più il Napoli della Fiorentina… Affrontare i partenopei in questo momento non sarebbe stato facile per nessuno perché stanno troppo bene a livello fisico e mentale e hanno dato un’ennesima riprova del fatto che giocano il miglior calcio in Italia. Certo, la Fiorentina avrebbe potuto limitare i danni schierando una formazione e un modulo diversi, restando un po’ più chiusi e facendo giocare le due punte che venivano da una buona striscia in cui avevano visto bene la porta. Evidentemente Sousa ha visto qualcosa di diverso durante la settimana e ha optato per la solita soluzione. Le colpe non sono solo sue comunque, gli stessi giocatori potevano fare di più.
Intanto domenica al Franchi arriva il Pescara. Ultima partita di campionato e ultima gara in maglia viola per il capitano Gonzalo Rodriguez. Innanzitutto è giusto riconoscergli quanto ha fatto a Firenze sia come giocatore che come uomo. Mi è sempre piaciuto, ha fatto molto bene e la sua età (non troppo avanzata) non giustifica la decisione di lasciarlo andare. Speravo che ci fosse più riconoscenza nei suoi confronti. Quest’anno può aver avuto un’inflessione, ma può darsi che fosse dovuta alla sua situazione: a livello mentale era più scarico rispetto agli anni precedenti ed era sicuramente dispiaciuto dall’esito delle trattative. Ma avrebbe potuto fare ancora bene. Dispiace. Ora è giusto che Firenze gli regali il giusto saluto, perché è stato un ottimo calciatore e soprattutto quando è sceso in campo ha dato sempre tutto.
Quella di domenica però non sarà l’ultima partita solo per il capitano viola, ma anche per Paulo Sousa. Nel dare un giudizio sul suo operato negli ultimi anni direi che senza dubbio si è dato un po’ la zappa sui piedi. Quando è arrivato ha sorpreso tutti per modo che aveva di spiegare e di fare calcio. Quando parlava ti “innamoravi” di questa persona. E quello che abbiamo visto nei primi sei mesi era proprio quello che ci si aspettava da uno così. Da gennaio in poi sono cambiati proprio la sua persona, il suo atteggiamento e il suo modo di esprimersi. Noi possiamo giudicare per ciò che si vede dall’esterno. Non gli sono stati presi dei giocatori a gennaio, però un allenatore talvolta dev’essere bravo anche a far risaltare quello che ha e deve imprimere una mentalità vincente o quanto meno combattiva nei propri uomini. Dai primi sei mesi a ora è cambiato molto il giudizio, anche per come è cambiato lui.
Chiudo commentando le dichiarazioni rilasciate da Diego Della Valle degli ultimi giorni. Sicuramente non arrivano in un momento positivo, e questo ha ancora di più indispettito chi lo contesta. Nel calcio si parla tanto, in maniera positiva o negativa. Prima di lui Andrea e Corvino hanno detto che avrebbero costruito una Fiorentina competitiva con o senza Bernardeschi. Io aspetterei e valuterei il prossimo mercato, poi dopo chi ha parlato si deve assumere le proprie responsabilità.
Di
Redazione LaViola.it