Parte su LaViola.it un nuovo appuntamento settimanale con Il punto del ‘Ragazzo che gioca bene’. Le vicende viola viste, senza filtri, dall’occhio di Francesco Flachi.
Che settimana quella che stanno vivendo i viola. La realtà è che questa squadra se la va a cercare, si perde sempre da sola in un bicchier d’acqua. Non riesce mai a scavalcare la collina: arriva in cima ma torna sempre indietro. Anche in situazioni banali. Manca la cattiveria per fare meglio e questo filtra anche al di fuori: vinci o perdi, cambia poco. Questo porta a non avere pressioni e a giocare con tranquillità, come se fosse un’amichevole. Chi è dentro lo spogliatoio qualche scossa, qualche scintilla la deve dare. Bisogna creare la tensione giusta che si vinca o si perda. E manca forse una figura che faccia questo, fungendo da collante tra allenatore e giocatori.
In molti chiedono l’esonero di Sousa. Cambiare allenatore adesso è inutile, creerebbe solo altri alibi. Tante volte il tecnico rispecchia la squadra stessa. Il calcio è cambiato e sono rimasti pochi gli allenatori che si sbracciano in panchina. Nel ‘mio’ calcio avevamo costante bisogno di motivazioni, e nonostante fossimo più deboli di tante altre squadre dovevamo sempre dare battaglia a tutti. La nostra forza era quella di avere un allenatore come Novellino che ci ha trasmesso la cattiveria, ha creato la tensione giusta.
Tante volte anche mandarsi a f… tra compagni fa bene. Questo manca. Questi ragazzi nuovi sono cresciuti troppo nell’ovatta. Ringrazio il cielo di aver giocato con gente come Batistuta, Baiano, Di Mauro, Piacentini, Rui Costa che ci insegnavano il rispetto, l’educazione e il comportamento in primis durante gli allenamenti. E spesso un commento di un compagno lo prendi diversamente anche dal commento dell’allenatore.
Nello spogliatoio della Fiorentina oggi mancano i leader. Prima c’erano più uomini che giocatori, al contrario di adesso. L’unico leader di questo gruppo è Astori, a cui darei subito la fascia da capitano per il prossimo anno. Ha la personalità e sa riprendere i compagni. Uno spogliatoio è composto da tantissimi giocatori. Noi a Genova eravamo abituati che se partivo io a parlare, e qualcuno provava a ribattere, un mio compagno era subito pronto a rimetterlo al suo posto. Se in questo gruppo c’è solo Astori contro tutti, fa fatica anche lui a imporsi. Serve uno zoccolo duro del gruppo che metta in riga e dia gli stimoli gli altri.
Se guardo la Fiorentina oggi è solo perché sono tifoso, ma l’unico giocatore che mi trasmette qualcosa è Federico Chiesa. È ‘fiorentino’, ci mette l’anima e ha un piglio in più rispetto agli altri. Questo fa piacere da un lato perché è un ragazzo di 19 anni, ma dispiace perché ci sono altri 20 giocatori d’esperienza che non sanno fare altrettanto. È l’ultimo arrivato ma meno male che è arrivato. Insieme forse alla vittoria contro la Juventus, il suo exploit è una delle pochissime note serene per i tifosi viola in questa stagione.
Capitolo Bernardeschi. Il ragazzo purtroppo contro l’Inter ha sbagliato, tirando un rigore del genere. Se fai un cucchiaio in quel momento è per far risaltare te stesso, andando sopra al bene della squadra. Lui invece è il giocatore che, grazie alla sua qualità, deve prendersi la squadra sulle spalle e non pensare a sé stesso. Va detto che non è in una situazione facile: non sa se andare o rimanere. Però deve decidere quello che vuole fare al più presto. Rimanere in bilico non rende tranquilli mentalmente e si rischia di commettere errori come quello di una settimana e mezzo fa. Basta vedere anche come sia stata altalenante la sua stagione. Ormai sono tre stagioni che Federico gioca in prima squadra, però io vorrei vederlo più determinante durante le partite. Questo vale per la Fiorentina ma qualora dovesse andare in un club più plasonato.
Firenze è una città passionale e quando si vede la squadra non rispecchiarci, questo fa inc… La contestazione è pienamente giustificata. Le possibilità di rifare una buona squadra e il cambio di allenatore porterà nuovo entusiasmo, oltre ad aumentare la competizione tra i giocatori (anche quelli che quest’anno magari hanno giocato meno). Però quello che manca a questa squadra però è la cattiveria agonistica, e questo non si compra. Lo puoi acquisire tramite i giocatori che porti in rosa, ma non è e non sarà facile.
Francesco Flachi
Di
Redazione LaViola.it