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Rassegna Stampa

Il primo round è della Fiorentina. Perla di Mandragora, l’Atalanta si inchina e ringrazia Carnesecchi

Per i viola un risultato stretto contro una Dea a tratti irriconoscibile. Ma è ancora tutto aperto in attesa del ritorno il 24 aprile

Un gol di vantaggio è un soffio, scrive la Gazzetta dello Sport, l’Atalanta avrà la possibilità di rimediare nel ritorno a Bergamo il 24 aprile, però l’1-0 non esprime il vero. La prestazione della Fiorentina è stata di molto superiore al risultato, in questa andata delle semifinali di Coppa Italia tra due squadre accomunate da alcuni principi di gioco, ma ieri divise da un fossato. La Fiorentina pareva l’Atalanta al suo meglio, diciamo che la Dea si è presa un giorno di ferie. Non era l’Atalanta a cui siamo abituati e Vincenzo Italiano si è confermato uno degli anti-Gasperini più efficaci: quinta vittoria in nove confronti diretti, due pareggi e appena due sconfitte.

MAREA VIOLA. Scollinato il quarto d’ora, è salita la marea viola e l’Atalanta si è ritrovata con l’acqua alla gola, compressa nei trenta metri davanti a Carnesecchi, come di rado capita di vedere. Ipotizziamo due cause. La prima rimanda alle motivazioni: Dea con la pancia piena, per la vittoria rotonda di sabato a Napoli in campionato, e Fiorentina all’opposto affamata, dopo la sconfitta prepasquale contro il Milan. La seconda: Bonaventura finto regista davanti alla difesa, di fatto trequartista mobile e aggiunto accanto a Beltran e dietro Belotti. L’Atalanta non riusciva ad assorbirlo e ne soffriva pure le pressioni. Bonaventura trasformava il 4-2-3-1 in 4-1-4-1 e Pasalic pativa, non intercettava né costruiva. Fiorentina dominante per baricentro e possesso, filante in avanti, anche se sotto porta la pericolosità è stata relativa. Per sbloccare lo 0-0 è servito un gran sinistro di Mandragora da circa 30 metri. La Fiorentina è riuscita ad aggredire senza perdere l’equilibrio difensivo, Italiano ha corretto gli sbilanciamenti notati contro il Milan. Non più oscillante, la Fiorentina si è scoperta dominante.

SUPER CARNESECCHI. Subito due cambi, Ederson per Pasalic e Scamacca per Miranchuk e subito un segnale di esistenza in vita: su un angolo di Koopmeiners, Terracciano si è allungato per deviare una girata di Hien. Pareva la trombettata di una controffensiva, era un bagliore. La Fiorentina ha continuato a seguire il suo copione e se una colpa ha avuto, è stata quella di non segnare il secondo gol. Grande Carnesecchi per due volte su Nico Gonzalez, strepitoso il volo in estensione su un colpo di testa angolato, meno complicata, ma altrettanto decisiva, la respinta in un faccia a faccia con lo stesso argentino. Colpisce che la Fiorentina non si sia lasciata intimorire dai tentativi dell’Atalanta di rialzare la testa. I viola hanno perseverato nell’atteggiamento “alto” a elevato tasso di aggressività. Mentre Gasperini impilava sostituzioni su sostituzioni, nella speranza di innervare un’Atalanta sotto standard, Italiano sui cambi ha risparmiato, appena due gli ingressi, Arthur e Ikoné.

L’Atalanta andava di fiammate, ogni tanto si destava dal torpore. Bakker in area su invito di Lookman: diagonale fuori. Scamacca dalla distanza, Terracciano in corner. Frammenti di Atalanta, dentro un quadro a tinte viola. Della Fiorentina impressionano gli estremismi, gli “italianers” ondeggiano tra giornate in cui sono fragili, e cedono al primo soffio di vento contrario, e notti come quella di ieri in cui irradiano un calcio di respiro europeo, contro un’Atalanta che da molte stagioni pratica un football degno della Premier.

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