Parla il preparatore sui rischi della nuova stagione, con gare ogni tre giorni e lo stop Mondiale: “Chi non andrà in Qatar dovrà gestire due mesi senza partite”
Come si gestiscono tutti quei giorni di pausa dal campionato? “Una squadra neo promossa o una che non ha tanti giocatori convocati avrà due mesi senza competizioni. E allora dovrà riuscire a dosare i carichi di allenamento mantenendo però il ritmo partita con amichevoli, allenamenti specifici. Però, allo stesso tempo, dovrà dare ovviamente il giusto riposo. Non sarà semplice. E’ questione di organizzazione”.
Per i club che invieranno molti giocatori al Mondiale invece? “Chi tornerà dovrà smaltire le partite. Non solo. C’è tutto l’aspetto psicologico, mentale, motivazionale. Se vieni eliminato è un conto, se vai avanti nel Mondiale è un altro. Stanchezza fisica e stanchezza psichica: sarà difficile. Anche perché il campionato sarà ancora lungo”.
Possono esserci delle sorprese? “Penso di sì. Intanto, a inizio campionato, un giocatore che pensa al Mondiale, che sa già di essere convocato, ha in testa quello. Dunque, anche inconsciamente, può avere paura di farsi male. Di contro, chi sa di non farlo, può dosare bene le energie nella prima parte, poi recuperare, e poi affrontare il campionato fino in fondo”.
Di
Redazione LaViola.it