L’ex preparatore atletico dello Spezia a Radio Bruno ha detto la sua sulla scelta del Viola Park come sede della preparazione estiva
Intervenuto ai microfoni di Radio Bruno, l’ex preparatore atletico dello Spezia Alberto Lungherini ha risposto ad alcune domande sulla scelta del club viola di non spostarsi dal proprio centro sportivo per effettuare il ritiro estivo. Queste le sue parole: “A mio modo di vedere non ci sono le condizioni ambientali ideali per poter effettuare una preparazione adeguata. Ci sono dati oggettivi che smentiscono questa tendenza a rimanere in città per il ritiro estivo. C’è tutta una serie di accortezze da prendere per evitare i danni che possono causare le alte temperature. Certo, il Viola Park ha strutture all’avanguardia e i giocatori sono costantemente monitorati, ma a mio modo di vedere in condizioni più fresche la preparazione potrebbe essere fatta in modo migliore. Ricordiamo che la Fiorentina poi andrà in Inghilterra, dove invece troverà il clima ideale“.
VANTAGGI. “Sicuramente si arriva a dare il massimo prima rispetto a quanto avverrebbe dopo una preparazione fatta con condizioni climatiche più fresche. Alcuni dicono anche che la preparazione in città aumenti il flusso sanguigno“.
CAMBIAMENTI. “Viene data molta più importanza alle pause e al reintegro, ci sono molti più cooling break“.
INFORTUNI. “Nella stagione 2023-24 gli infortuni sono aumentati del 4%, causando una perdita economica per i club che è stata stimata per un totale di 730 milioni. Capisco che le società vogliano sfruttare economicamente i propri centri sportivi, ma ciò rischia di essere controproducente“.
TROPPE PARTITE. “Vero, le partite ormai sono troppe. Andrebbero però interpellate tutte le parti. La coperta è corta, se si vogliono diminuire, andrebbero rivisti anche gli stipendi dei calciatori. Gli interessi commerciali la fanno ormai da padrone, lasciando in un angolo la tutela dell’atleta“.
DZEKO. “Ho allenato giocatori della sua età, soprattutto durante la mia esperienza in Qatar. In questi casi si analizza individualmente l’atleta con tutti i test medici e fisici necessari. Se non sbaglio non ha avuti grossi infortuni in carriera. Verrà gestito diversamente rispetto ai giocatori più giovani. Per fortuna oggi abbiamo tantissima tecnologia preventiva“.
Di
Redazione LaViola.it