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Il personal trainer di Duncan: “Crescita? Non molla mai di un millimetro”

Parla Alex Frustaci, il personal trainer del centrocampista viola: “Alfred non ha fatto niente di diverso da quello che fa da 10 anni. È un professionista esemplare”

Ma cos’ha fatto Duncan quest’estate? Vincenzo Italiano, nella conferenza stampa prima della recente partita contro il Ferencvaros, per elogiare l’ottimo rendimento del centrocampista ghanese in questo inizio di stagione ne aveva tirato in ballo scherzosamente abitudini e comportamenti in vacanza. «Non ha fatto niente di diverso da quello che ormai fa da dieci anni – afferma Alex Frustaci, che di Duncan è il personal traineressendo Alfred un professionista esemplare, sempre proiettato ad aggiungere qualcosa sotto il profilo fisico-atletico nella ricerca costante di ottenere ogni volta di più: perché lui crede nei propri mezzi e sa dove può arrivare».

PRE-RITIRO. Alla fine, quindi, qualcosa ha effettivamente fatto e cosa lo spiega proprio Frustaci. «Il pre-ritiro che quest’anno siamo riusciti a svolgere al meglio, nulla di eccezionale, ma l’ha portato ad arrivare pronto appunto al ritiro. Sono in contatto con Piero Campo, preparatore atletico di Italiano, e nella settimana che ha preceduto l’inizio della preparazione al Viola Park, Duncan mi ha raggiunto a Ibiza. In quella settimana di luglio ci siamo dedicati a tutto quello che ormai facciamo dal 2013, per mettere in pratica il programma di allenamento concordato appunto con la Fiorentina nei tempi e nei modi giusti secondo le indicazioni del club».

SALTO DI QUALITÀ. E, forse inconsapevolmente in quel momento, c’è stato lo scatto in avanti. «Il miglioramento da parte sua, se proprio devo trovare una piccola ma sostanziale differenza che può aver aiutato il salto di qualità, ci può essere stato in certe dinamiche nell’applicazione degli esercizi, come ad esempio negli appoggi o sulle spinte: peraltro, Alfred non è un atleta che ha bisogno di fare passi in avanti sotto il profilo mentale, perché si dedica anima e corpo in tutto quello che fa, con un’attenzione maniacale, con un impegno massimale e con la cura di tutti i particolari possibili. Proprio perché lo conosco da tanti anni, io lo sprono ad eseguire il programma al top delle possibilità e lui esegue, tant’è vero che da cinque minuti prima dello svolgimento del programma a mezz’ora dopo, pur essendo noi due amici davvero, lui smette di rivolgermi la parola e arriva quasi al punto di “odiarmi” per quello che gli richiedo. Ma non molla mai di un millimetro: Duncan è un professionista a 360 gradi e con il lavoro ne esce sempre vincitore. Lo sento tutti i giorni e ora è molto contento per come stanno andando lui e la Fiorentina: anche se, per non smentirsi, è sempre molto critico con sé stesso».

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