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Il patrigno di Pulgar: “È timido come persona, ma all’interno di un campo rischia tutto”

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Le parole del patrigno del centrocampista della Fiorentina sul carattere, dentro e fuori dal campo, del giocatore cileno

Pablo Araya, il patrigno di Erick Pulgar, ha rivelato dettagli sullo stretto rapporto che i due hanno, sia nella sfera familiare che a livello calcistico, da quando è stato il suo primo allenatore quando lo dirigeva al Miramar Sur Este de Antofagasta club tra i 6 e i 12 anni: “Lo allenavo con molta disciplina. C’erano più bambini e il trattamento era uniforme. Il resto dipendeva da lui. Erick ha sempre avuto questa personalità. È timido come persona, ma all’interno di un campo rischia tutto“. Ha detto in un’intervista a Las Últimas Noticias.

Erick è quello che è arrivato più lontano nel calcio di coloro che hanno lasciato il nostro club dilettantistico. È stato difficile per lui arrivare dove si trova. Mi piace che Erick continui ad avere quell’umiltà, che non dimentichi le sue radici. Quando ha segnato il gol contro la Bolivia, mi sono messo a piangere“.

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