
Quasi una maledizione. Kalinic segna, la squadra non vince, il paradosso è servito. Nel periodo più complicato degli ultimi quattro anni e mezzo viola, barlumi di luce squarciano il buio. Tra questi l’esplosione di Chiesa, la conferma al top di Bernardeschi e i gol di Kalinic. Reti che però nelle ultime partite non sono servite granché: con la squadra incapace di difendere e, conseguentemente, di vincere. «Per me – dice Sousa – la vera Fiorentina è quella ambiziosa, coraggiosa, che crea e controlla il gioco. Per alcuni errori però non sono arrivati i risultati. A volte siamo stati poco concreti, in altre non abbiamo vinto per quanto fatto difensivamente». Trentasette le reti subite in campionato, una marea. Oltre alle quattro casalinghe incassate contro il Mönchengladbach, nei sedicesimi di finale, che hanno portato la Fiorentina fuori dall’Europa League. Ed è proprio l’organizzazione difensiva il principale capo d’accusa mosso al tecnico.
KALINIC C’è Davanti, più o meno, le cose funzionano. Partendo dal centravanti. Kalinic infatti ha trovato la via del gol con ottima regolarità nelle ultime sfide. Andando a segno lunedì scorso contro il Torino e il giovedì precedente contro il Borussia. Prima ancora centro a San Siro contro il Milan e infine gol con il Genoa (il 29 gennaio scorso). Quattro reti che però non sono mai coincise con le vittorie della Fiorentina. Per trovare i due eventi combacianti, si deve tornare alla serata di gala del 15 gennaio, quando la Viola superò la Juventus. A conti fatti l’unica vera soddisfazione stagionale da queste parti. L’attaccante croato c’è, insomma: la squadra decisamente meno. Il girone di ritorno dello scorso anno fu invece per il centravanti un lungo periodo di vacche magre. Le reti in campionato furono soltanto due, una delle quali proprio a Bergamo, nella vittoria gigliata contro l’Atalanta (2-3 punteggio finale).
INCUBO DIFENSIVO L’attenzione si sposta quindi sul pacchetto arretrato. A prescindere dalle colpe o dai singoli, dietro funziona davvero poco. «E’ una squadra costruita per attaccare, questa è la filosofia del tecnico che abbiamo sposato con convinzione», disse il direttore sportivo Pantaleo Corvino a mezzo stampa qualche tempo fa. Ma non è un segreto che il club non sia per niente felice dell’organizzazione difensiva impartita da Sousa. I quattro gol subiti su calcio piazzato contro il Mönchengladbach sono stati la punta dell’iceberg.
IL TECNICO Paulo prova a difendere i suoi. «I miei calciatori per me sono i migliori al mondo», ma dice anche altro in merito. «Anche lo scorso anno, quando vincevamo molte partite, dicevo che non eravamo imbattibili. Solo che facevamo più reti degli avversari, magari andando in vantaggio presto. Gli errori già c’erano, ma l’entusiasmo aiutava a coprirli mentre ora siamo maggiormente esposti. Non è questo il momento di fare analisi profonde e a volte ho preferito strategicamente nascondere la percezione che avevo invece chiara di quella che è la mia rosa: ai miei dirigenti, però, ho sempre parlato in modo diretto e sincero». Ilicic e Bernardeschi sono stati recuperati in extremis e a conti fatti nella comitiva viola arrivata a Bergamo manca soltanto Saponara, che è squalificato. Basterà ai viola per uscire dalle secche?

Di
Redazione LaViola.it