Il cambio di modulo deciso da Sousa, rimescola di nuovo le carte, scrive Il Corriere Fiorentino. Le alternative in certi ruoli infatti si sono ampliate rispetto al passato, ma rischiano di essere insufficienti per certi altri. Giocando con il modulo di partenza di Bologna (il 4-2-3-1), la rosa viola infatti diventa corta in alcuni reparti e abbondante in altri. La prima mancanza? Quella degli esterni alti, che considerando i tanti impegni rischia di diventare un problema serio. Oltre a Tello e Bernardeschi (tre partite di fila), in rosa c’è il solo Chiesa che può giocare in quella posizione del campo. Il resto (Ilicic, Borja Valero o Zarate) sono forzature, adattamenti. Che convincono solo se proposti a partita in corso e in certe condizioni di punteggio. In aiuto a Sousa, in questa ottica, potrebbe arrivare il mercato di gennaio, che necessariamente dovrà portare un esterno in rosa. Altrimenti anche un modulo che piace dovrà essere parzialmente abbandonato per mancanza di interpreti.
Ci vorrebbe un altro Tello, in pratica. Un esterno puro. Di quelli che puntano l’uomo, creano superiorità e sfornano cross e assist (identikit di Joaquin). In estate fu cercato Giaccherini, poi arrivò Toledo (giudicato troppo acerbo). Il napoletano sarebbe un profilo ideale, così come Iturbe (33’ minuti in A a Roma). Conoscendo Corvino, però, l’ipotesi estero rimane la più facile da percorrere, soprattutto per i costi. Perché nella casse viola, al momento, di tesoretti non ce ne sono. Unica soluzione è cedere qualche big. Con il 4-2-3-1, per esempio, di centrocampisti ne servono meno e quello che ha più mercato oggi è senza dubbio Badelj. Richiesto già in estate (Milan e Inter), in scadenza nel 2018 (rinnovo difficile) e per questo sacrificabile in caso di offerta superiore ai 10 milioni.

Di
Redazione LaViola.it