Con il tema nuovo stadio si interseca anche quello del Franchi. Restyling ormai bocciato da Commisso, non si può fare tutto quello che vuole la Fiorentina
«Abbiamo cominciato con il Franchi e quella per me era l’idea giusta, perché la storia della Fiorentina muove da lì», dice Commisso. L’idea giusta per tanti. Ma evidentemente non per tutti. Avrebbe consentito di salvaguardare il monumento nazionale di Pier Luigi Nervi dall’usura del tempo (le opere in cemento armato dopo il crollo del Ponte Morandi sono monitorate) ma anche di regalare una nuova vita al Campo di Marte, scrive stamani La Nazione.
Il sindaco Nardella, inizialmente un po’ restio a sposare il progetto, per timore che la Soprintendenza si opponesse al restyling, poi si era lanciato con il patron viola nella convinzione che potesse essere l’idea vincente. «Ma la soprintendenza ha preso la sua decisione, almeno fino ad oggi, per quello che so io», dice un laconico Commisso. «Non che mi sia stato comunicato con una lettera: nessuno mi ha scritto. Ma mi è stato detto che le curve non si possono demolire e io non spendo soldi per fare un progetto che è mezzo e mezzo. O si fa buono o non si fa».
Dunque pietra sopra? Fra Soprintendenza e Palazzo Vecchio è sceso il gelo. Da una parte si chiede perché sia stato presentato un solo progetto, se quello fosse l’unico possibile. Dall’altra che senza la demolizione delle curve non si può andare avanti. Posizioni inconciliabili? Ma cosa sarà del Franchi? «Può darsi che sia un problema», dice il presidente della Fiorentina. Certo che questo non può essere un problema suo. (…)
Di
Redazione LaViola.it