Il caso di Federico, i soldi della Juve che (ancora) non ci sono e l’eventuale sostituzione: via all’ultima settimana di mercato
Sarà una settimana particolare. Ultimi giorni di mercato e gara con la Sampdoria, casi da risolvere, rosa da completare e concentrazione che deve restare alta per non incappare in brutti scherzi venerdì sera al Franchi. Per la Fiorentina la linea è di una squadra “fatta al 95%”, come ribadiscono da settimane Iachini, i dirigenti e Commisso. Serve principalmente un esterno sinistro da affiancare a Biraghi, e questa è la prima priorità. Anche un altro difensore, numericamente, per completare le coppie del terzetto arretrato. Ma è chiaro che moltissimo girerà intorno al prossimo futuro di Federico Chiesa.
NODO CHIESA. Situazione rimasta bloccata per mesi, ma che dovrà trovare una soluzione nei prossimi giorni. Impensabile che si possa arrivare alle ultimissime ore con il nodo ancora da sciogliere, più probabile che già entro la gara contro la Samp di venerdì ci possa essere un confronto diretto che veda impegnato lo stesso Commisso. In questo clima, con il mercato aperto e più di un giocatore coinvolto da possibili nuovi scenari, non sarà certo facile per Iachini preparare la sfida a Ranieri. Una vecchia battaglia di molti allenatori che devono tenere alta la concentrazione delle squadre quando il mercato può far pensare ad altro.
IMPRESCINDIBILE. Con o senza Chiesa cambia parecchio questa Fiorentina. Lo si è visto nelle prime due gare di campionato, se ce ne fosse ulteriormente bisogno: per qualcuno Federico è un po’ ‘limitato’ come esterno a tutta fascia, ma in realtà per Iachini è un giocatore imprescindibile che, se gioca con questi ritmi e questa concentrazione, può assicurare un lavoro unico tra corsa, fisicità, ripiegamenti difensivi e grande qualità in fase d’attacco. Non a caso ha prodotto un assist e un gol in due partite, ha limitato un certo Perisic. Non essendo neanche al top della condizione. Senza Chiesa, si aprirebbe un ‘buco’ a destra. Certo, c’è Lirola, c’è il buon Venuti come alternativa. Ma nel calcio esistono le categorie, e al momento nessuno di loro si avvicina a Federico. Anche per caratteristiche: lo spagnolo può essere un buon interprete in quel ruolo, ma certo non potrà garantire lo stesso livello offensivo del 25 viola.
ESTERNI. Per questo si fanno i nomi di Deulofeu (che in realtà in carriera ha spesso interpretato quel ruolo con connotazioni più offensive che difensive, da ala d’attacco), Faraoni (che ha lo stesso agente di Biraghi) e ci sarebbe anche l’opportunità Callejon, ancora svincolato dopo gli anni al Napoli (potrebbe però garantire lo stesso lavoro di Chiesa in fase difensiva?). Dovranno essere bravi Pradè e Barone a tenere aperte le piste alternative fino alla fine, con gli ultimi giorni di mercato che si preannunciano molto caldi. Commisso ha aperto da tempo alla cessione di Chiesa, anche alla luce della promessa fatta al ragazzo un anno fa. E perché in fin dei conti i soldi che potrebbero arrivare dalla sua partenza farebbero comodo. Già, ma alla fine arriveranno quei 60-70 milioni richiesti?
I SOLDI DELLA JUVE. Gira tutto intorno a questo. Con Inter, Roma e Milan che si sono progressivamente allontanate proprio di fronte alla richiesta viola, con il Manchester United che si era avvicinato ma ha trovato il no del giocatore. E con la Juve rimasta come ultima possibile pretendente. Per far quadrare i conti, però, i bianconeri devono cedere (almeno) Douglas Costa, missione non facile. E comunque già si parla di un’operazione imbastita su un prestito molto oneroso con obbligo di riscatto tra uno o due anni. Riusciranno a convincere Commisso? Vedremo. Per ora il presidente viola non ha mai abbassato la valutazione di un giocatore che fino all’anno scorso poteva valere 70 milioni, chissà se cambierà qualcosa nelle prossime ore.
INVESTIRE… DOVE? Di sicuro, in caso di cessione, entrerebbe (subito e nel prossimo futuro) una bella cifra. Soldi che la Fiorentina potrebbe investire in altri reparti, e chissà che anche l’impostazione della squadra di Iachini non possa essere modificata. Ad esempio, il vecchio ‘pallino’ De Paul è ancora all’Udinese. E poi la questione attacco. La società difende Vlahovic dalle critiche (e fa bene, al di là dell’errore e dell’atteggiamento con cui è entrato a San Siro ha solo 20 anni e deve crescere, passando anche da queste battute a vuoto), Cutrone ha degli estimatori in Serie A (l’ultima voce sul Bologna) e Kouame pare in prima linea per Iachini ma non è proprio una prima punta di ruolo. Tre giovani Under 23 che hanno assoluta prospettiva ma ai quali è chiesta una crescita immediata per affiancare l’intramontabile Ribery. L’idea è di andare avanti così… a meno di occasioni vere nel rush finale. Insomma, occhio agli ultimi giorni di mercato che potrebbero aprire (o riaprire) qualche scenario. Si riparla, ad esempio, di Piatek: può essere l’uomo giusto per dare più peso all’attacco?
MURO MILENKOVIC. Tutti interrogativi a cui trovare risposta nel giro di pochissimi giorni. Mentre in difesa Iachini vede avvicinarsi il suo desiderio primario: tenere in blocco l’ossatura che ha garantito ai viola, prima dei 4 gol incassati a San Siro, di avere il miglior rendimento arretrato della Serie A dal suo arrivo. Pezzella aveva mercato ma nessuno ha affondato il colpo, il rischio più grande resta ancora su Milenkovic anche se la Fiorentina continua a fare muro. Il Milan cerca ancora un difensore importante ma difficilmente si avvicinerà a 35-40 milioni, l’Inter può avere liquidità importante con la partenza di Skriniar ma pare intenzionata a dirottare i proventi su Kanté e a puntare dietro su Smalling. Occhio invece a Ceccherini, che potrebbe andare a giocare con più continuità ed ha richieste da due-tre squadre: in caso di sua partenza servirebbero probabilmente due difensori (per completare il pacchetto con i sopracitati, Caceres e Igor).

Di
Marco Pecorini