Le statistiche parlano chiaro. Impostazione bassa con i difensori per far salire e scoprire gli avversari. E Veretout fa il Badelj. Nuove idee tattiche per Pioli
Ormai è quasi come una filastrocca. Lafont, Milenkovic, Hugo, Pezzella, Biraghi. E la solidità dei numeri della difesa della Fiorentina di Pioli parlano chiaro. E su questo già molto è stato scritto e detto.
C’è un dettaglio ulteriore degno di nota. Se è vero che la Fiorentina dei Montella e dei Sousa amava giocare il pallone con i proprio centrocampisti, quella di Pioli sviluppa molto più il gioco con i propri difensori. Già l’anno scorso accadeva più o meno lo stesso. Ma c’era un dettaglio non di poco conto: ovvero la presenza di Milan Badelj, cervello del gioco gigliato, che domenica la Fiorentina si ritroverà di fronte all’Olimpico per la prima volta da avversario. Sempre che giochi. Palla ai difensori, e passaggio a Badelj. Quest’anno il ruolo di Badelj lo sta prendendo in mano Veretout. Ed infatti le statistiche lo confermano.
2017-18
dati whoscored.com
2018-19
dati whoscored.com
Ecco che Vitor Hugo è il calciatore che effettua di media più passaggi per i suoi. Seguito sì da Veretout, ma soprattutto con gli altri tre della filastrocca di cui sopra. Caratteristica che aveva anche l’anno scorso, appunto, la prima Fiorentina di Pioli, che tuttavia, quest’anno, ha cambiato ulteriormente modalità e filosofia di gioco, basandosi su un possesso palla più basso, per far scoprire gli avversari, e andare a far male con le ripartenze. Non è un caso se in casa il rendimento è notevolmente migliorato. Soprattutto contro le piccole, visto che era stato proprio in quelle gare in cui la Fiorentina l’anno scorso si trovava di fronte veri e propri muri a lasciare per strada i punti che le sono mancati a fine stagione per entrare in Europa.
L’aumento notevole della qualità davanti, sta facendo il resto. Come era nelle idee di Pioli e di chi questa rosa l’ha costruita. Chiesa è infatti migliorato rispetto all’anno scorso, in spinta, visto che è cambiato anche il modulo di gioco, con maggior licenza di spingere per sfruttare le sue caratteristiche offensive e velocistiche, Simeone è invece rimasto più o meno lo stesso. Pjaca, sotto questo aspetto, ancora non ha convinto. Mirallas è un altro che garantisce velocità e spinta, un po’ meno Eysseric che però non è andato male fin qui.
Filosofia nuova, con anche un portiere nuovo. Lafont, infatti, nelle prime uscite aveva dimostrato grande personalità e abilità nel gioco con i piedi, fondamentale per l’effettuazione di questa tipologia di gioco. Un po’ rivedibile sotto questo aspetto nelle ultime due gare. Ma su questo si potrà ancora lavorare. La base, e l’idea di partenza, per ora è sembrata buona. Il proseguo della stagione ne dirà di più.
Di
Gianluca Bigiotti