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Il monito di San Siro e le seconde linee ancora non pronte. Nico e Jack, straordinari o turnover?

Sono partiti titolari 10 volte su 11, ma arrivano stremati al Maradona. “Gioca solo chi è al 100%”, disse Italiano dopo l’Inter. Sarà così?

Un altro pre-sosta contro una big. Dall’Inter al Napoli, per chiudere un tour de force di partite. Sempre ogni tre giorni, la Fiorentina, da inizio stagione. Tra agosto e settembre furono 5 le gare di fila tra campionato e playoff di Conference, quella del Maradona sarà invece la 7° nel giro di 22 giorni. “Da ora in poi giocherà solo chi sarà al 100%”, disse Italiano dopo il disastroso 4-0 di San Siro. Verso Napoli quindi l’interrogativo ritorna: qualcuno dei titolarissimi può rifiatare?

Il riferimento è soprattutto a Jack Bonaventura e Nico Gonzalez. Due che proprio a quella partita contro l’Inter arrivarono stanchissimi, uscendo prima dell’ora di gioco dopo una prestazione per entrambi parecchio al di sotto dei rispettivi standard. Due che Italiano toglie sempre poco volentieri. Anzi, due a cui il tecnico viola non rinuncia mai. Sono partiti infatti dall’inizio in 10 gare su 11 stagionali, gli unici ad essere partiti così tante volte dal 1′. Perché negli altri ruoli la turnazione è stata costante. Loro invece hanno saltato una partita a testa solo per infortunio: Bonaventura quella di Genk, Nico quella di Udine. Per il resto il turnover li ha coinvolti solo a gara in corso.

Una cosa che Italiano avrebbe voluto fare anche contro il Ferencvaros, proprio in ottica Napoli. Invece la partita contro gli ungheresi si è complicata terribilmente, e Bonaventura è uscito solo al 79′, mentre Gonzalez è rimasto in campo tutta la gara. Sfiorando, tra l’altro, per due volte il gol vittoria nel recupero. “Fai ragionamenti, calcoli, poi inizia la partita e lo svolgimento è tutto diverso e ti ritrovi con 4-5 giocatori esausti”, ha detto Italiano giovedì post-partita. “Nico è uno di quelli, le sta facendo tutte, però sapete quanto è importante per noi. Col rientro di Ikoné però possiamo farlo rifiatare”. Insomma, un Nico stremato a fine partita contro il Ferencvaros che quanto meno è in dubbio per la partenza da titolare a Napoli. Ma non è il solo a dare preoccupazioni di tenuta fisica ad Italiano.

Gli ultimi dubbi verranno sciolti domani pomeriggio, a ridosso della partita. Perché sarà importante capire fino all’ultimo il recupero fisico e psicologico prima di una partita così importante. Il monito di San Siro del resto è lì a dimostrarlo: anche i titolarissimi, se non hanno abbastanza ‘benzina’, vanno in difficoltà di fronte a certe squadre. Una disfatta che Italiano e la squadra hanno ancora ben in mente. Il tecnico viola disse, a caldo, di non voler ripetere certi errori, prendendosi la responsabilità di scelte giudicate poi rivelatesi sbagliate. Stavolta che farà? Anche perché le seconde linee, fin qui, non hanno dato le risposte sperate. O meglio, fino a giovedì.

Perché Ikoné, citato da Italiano, e Barak hanno lasciato il segno. Marcando i due gol viola che sono valsi la rimonta, ma anche dando un contributo in termini di prestazioni e presenza in campo. Un’estate complicata per entrambi, rallentati da problemi fisici che li hanno tenuti fuori per settimane. Ora sono rientrati, ma difficilmente potranno avere non solo i 90 minuti nelle gambe, ma anche un minutaggio adeguato per chi deve partire dall’inizio. Fino ad ora invece sulla fascia tra Sottil (mai convincente), Brekalo (troppo poco rispetto alle aspettative) e Kouame (utile ma non continuo) nessuno aveva dato garanzie, così come del resto lo stesso Ikoné ha caratteristiche diverse da Gonzalez sia sotto porta, sia nel gioco aereo, dove Nico è stato fin qui determinante.

Qualcosa di simile anche sulla trequarti, dove Barak appunto è stato a lungo assente e dove Infantino, dopo alcune apparizioni promettenti, è finito quasi sempre fuori. “Sta crescendo anche lui, è in un periodo di adattamento. Si è fatto male, è stato fuori per un po’, ora è rientrato, e sta facendo bene.  Ha duttilità perchè lo vedo bene anche in altre zone di campo. E’ giovane, ha qualità, margini di crescita, è un grande investimento dlla società”, ha detto mercoledì Italiano, che ha spesso elogiato l’argentino. Il quale, ovviamente, non può garantire ad oggi il lavoro svolto a tutto campo da Bonaventura. Non a caso Italiano a Genk, quando era assente Jack, ha schierato un centrocampo a tre, rinunciando al trequartista e ‘spingendo’ semmai Mandragora ad alzarsi di tanto in tanto. A Napoli un altro dilemma: Jack e Nico potranno partire titolari, o saranno utilizzati come armi dalla panchina? Il monito di San Siro è lì a fare da allarme, ma le seconde linee non sono proprio la stessa cosa…

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