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Il Mondiale all’orizzonte e quelli che… “Chiedetegli se ci pensa o no”

Jovic e Gonzalez

A Firenze in diversi stanno ‘bacchettando’ Gonzalez, prima ancora Jovic. Ma ovunque hanno situazioni simili: dal “può influire, difficile da gestire” di Galtier a “chi ha paura resti sul divano” di Ancelotti, fino a Mourinho

In origine fu “un problemino al tallone, gli dà fastidio. Un giorno sembra superato, poi il dolore torna”, come specificò Italiano. Poi il problema muscolare alla coscia nei primi minuti contro l’Inter. Nel mezzo, anche quel viaggio in Argentina con la Nazionale proprio quando era appena tornato dal primo infortunio. E alla fine Gonzalez ha saltato, compresa quella di stasera, 12 delle 22 gare stagionali con la Fiorentina. Giocando appena 389 minuti sui 1980 totali a disposizione, ovvero il 20%.

UN FRENO? Un vero limite, per Italiano, dover rinunciare per gran parte di questa prima fase di stagione al giocatore in teoria più forte della rosa. Con una Fiorentina che, nel frattempo, ha fatto più volte tanta fatica ad uscire dalle sabbie mobili. Sarebbe servito, eccome, avere Nico in campo. Non a caso, in quei 389′, ha segnato 4 gol, ovvero uno ogni 97′. Una media da giocatore importante. In tanti, con il tempo, hanno ‘accusato’ il giocatore di eccesso di prudenza, come a voler ridurre al minimo i rischi visto il Mondiale all’orizzonte. Già, Qatar 2022. Un evento unico ed eccezionale nel bel mezzo della stagione per i club. E se l’allora presidente Fifa ha fatto, apertamente, mea culpa (“Assegnare il Mondiale al Qatar è stato un errore”, parola di Blatter), il tema è stato dibattuto nelle ultime settimane in tutta Europa. Possibile che qualche giocatore possa frenarsi per evitare di farsi male, saltando così il Mondiale? Il dubbio è lecito ed è venuto a molti, ad ogni latitudine.

CI METTO LA MANO SUL FUOCO”. Anche Italiano ha detto la sua, proprio su Gonzalez, quando ha potuto presentarsi in conferenza stampa, ovvero a fine ottobre prima del Basaksehir: “Nico ancora non è al 100%, ha accusato un dolore che non lo rende disponibile e non lo fa star bene. Non penso ad altro se non ad ascoltare i ragazzi, le loro sensazioni: in questo momento non si sente in grado di scendere in campo. Ho già parlato dei ragazzi che vanno al Mondiale, non credo che ce ne siano a pensarci già un mese prima. Ci metto la mano sul fuoco, nessuno pensa di non giocare col club per tutelare qualcosa in arrivo. Non ci voglio credere e non lo penso, così vale per Nico. Se non è al 100% va rispettato”. Un discorso simile venne fatto, soprattutto da parte dei tifosi, per Jovic, che uscì subito contro il Lecce. “Ha sentito un problemino al bicipite femorale e ha preferito fermarsi per non peggiorare la situazione”, disse Italiano. Anche se poi si apprese che il problema era stato all’anca e il serbo entrò, segnando, già pochi giorni dopo contro l’Inter. “Sono riuscito ad entrare a gara in corso esclusivamente grazie ai farmaci”, disse qualche giorno dopo. Mentre ora il problemino è al ginocchio, motivo per cui dovrebbe partire fuori stasera contro la Salernitana.

MOURINHO E LA JUVE. A fare scalpore, nel frattempo, sono state le parole di ieri di Josè Mourinho in casa Roma. Nel mirino Tammy Abraham, autore di soli due gol in campionato e a secco da due mesi: “Cos’ha? Bisognerebbe chiederlo a Tammy. È la persona ideale per dire se ha un problema o se pensa al Mondiale oppure se è distratto o no. Dovete aspettare una sua conferenza per fargli questa domanda”, la risposta di Mourinho, che conteneva al suo interno un’accusa neanche troppo indiretta al proprio centravanti, protagonista con quel gol sbagliato a porta vuota contro il Verona. Ma anche di tante prove anonime nelle ultime settimane. Il tema è non poco sentito anche in casa Juve, ad esempio, dove Pogba decise di non operarsi ad inizio agosto proprio per non saltare il Mondiale, per poi essere costretto all’intervento con la grande probabilità di saltare comunque Qatar 2022. Ma anche gli argentini Di Maria e Paredes, negli ultimi tempi, sono stati ‘accusati’ di scarso attaccamento alla causa, fino a Vlahovic che convive con la pubalgia.

ANCELOTTI, MBAPPE’ E GALTIER. Ma la questione è sentita anche all’estero.Nessuno deve risparmiarsi, chi ha paura di infortunarsi può stare sul divano”, le parole di Carlo Ancelotti per il suo Real Madrid. “Credo che i calciatori pensino al Mondiale, ma senza risparmiarsi. Se non vuoi correre il rischio di  infortunarti è meglio restare sul divano. E’ possibile farsi male anche in allenamento, con il contatto con un compagno di squadra. Quindi, chi ha paura è meglio che resti a casa a vedere la tv, le opzioni non mancano. Ci sono tanti bei film e serie”. E perfino un fuoriclasse come Mbappè ne ha parlato: “Non faremo gli ipocriti. Daremo tutto. È il trofeo di una vita che sta arrivando. Cercheremo di dare il massimo, ma penso che la gente non possa biasimarci per averci pensato“. Mentre a Parigi il tecnico del PSG Galtier ha commentato qualche giorno fa: “La questione della Coppa del Mondo non ha influito sulla prestazione di Neymar, a limite può influire su altri. Alcuni che magari sono tornati da poco da un infortunio e sanno di venire convocati possono avere in testa il Mondiale: per loro è difficile da gestire. Oggi ho visto una certa cautela, legata alla fatica fisica più che alle notizie arrivate dalla varie selezioni in questi giorni. C’è un po’ paura nei duelli e la fatica ha reso difficile anche il secondo tempo. Mbappé? Niente di grave. Aveva fatto uno sforzo notevole ed è molto meglio chiedere di uscire, piuttosto che correre il rischio di restare il campo non in condizioni ottimali”.

LA ‘PRESSIONE’ DELL’ARGENTINA. Insomma, se da Kanté, a Diogo Jota, da Werner a Reece James e ultimo Manè questo Mondiale ha già perso prima di partire tante stelle, ad ogni latitudine si è cercato di convivere con il pensiero-Qatar e il rischio di fermarsi a ridosso di una rassegna che per molti rappresenta ‘l’occasione della vita’. “C’è chi non giocherà le ultime partite per precauzione, ma sappiamo che sta bene. Faremo del nostro meglio affinché nell’ultima settimana chi non è in forma e non può giocare nel proprio club, arrivi prima”, le ultime parole di Scaloni, ct dell’Argentina, che hanno aggiunto pepe alla questione.

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