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Il Milan fa a fette una Fiorentina d’emergenza: finale triste

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Cambia poco la clamorosa sconfitta a San Siro, dove segna perfino Kalinic, perché la Brexit viola era già chiara dopo il rimbalzo contro il Cagliari. Poche energie, assenze determinanti, secondo tempo inguardabile per crollo verticale contro un avversario, al contrario, assatanato oltre la necessità: solo all’inizio la squadra viola riesce a restare unita, poi il Milan si diverte a sfruttare le debolezze di un assetto improbabile, affondando i colpi con una semplicità imprevista. Così scrive La Nazione. Milan tosto, Fiorentina alla distanza senza capo né coda. Meglio cancellare quest’ultima tappa di un cammino orgoglioso.

La società ora ha il dovere di cercare l’Europa migliorando la qualità di un gruppo che ha spesso superato i propri limiti. Davanti a Diego Della Valle, che a sorpresa appare a San Siro, la Fiorentina si sgretola nella ripresa e finisce ottava, parziale consolazione per entrare nel tabellone principale della coppa Italia. Difficile rimproverare qualcosa a un gruppo che ha attraversato periodi devastanti e fragilità conseguenti, riuscendo a conservare dignità e senso di appartenenza. Certo che beccare cinque gol non fa mai piacere, soprattutto se la squadra in campo mostra inefficienze gravi per ruoli distribuiti molto temporaneamente da Pioli. Ai mille tifosi viola va il merito di aver sempre incitato la squadra, anche dopo il 5-1 segnato da Bonaventura con un destro centrale che pochissimo ha esaltato la reattività di Dragowski. ‘Firenze, Firenze’ e la squadra alla fine va sotto i mille per salutarli nel segno di Astori.

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