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Il mental coach: “Senza gara si abbassa la tensione. Concentrarsi sul top individuale”

Roberto Civitarese parla dell’impatto psicologico di allenarsi nell’incertezza o di prepararsi ad una partita che poi non viene giocata.

Allenarsi per poi sapere di non giocare a 5-6 ore dalla partita oppure allenarsi e non sapere se si gioca: come si gestisce tutto ciò mentalmente prima ancora che atleticamente dentro uno spogliatoio? Ne parla Roberto Civitarese, mental coach, al Corriere dello Sport – Stadio: “Lo sforzo negli allenamenti finalizzato alla gara fatto per nulla e l’incertezza relativa al prossimo impegno sono due componenti che portano senza dubbio ad abbassare la tensione. Quindi, qual è la possibile soluzione da proporre al gruppo? Devo individuare un altro obiettivo al mio lavoro non correlandolo alla partita, perché la partita stessa è un’incognita e allora può essere utile guardare più avanti e focalizzarsi sui traguardi fissati a suo tempo per la fine della stagione”.

“Per raggiungerli occorre alzare il livello tecnico e progredire costantemente giorno dopo giorno: di conseguenza, tabelle personalizzate alla mano, ecco che il focus degli allenamenti in una settimana con un punto interrogativo alla sua conclusione diventa prepararmi per migliorare il risultato top ottenuto fino a quel momento. Intanto, avrò più possibilità di vincere alla prossima occasione, ma partita o non partita, avrò comunque migliorato il mio standard: riuscendoci tutto il gruppo, sarà comunque più alto il livello qualitativo della squadra”. 

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