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Editoriali

Il meglio deve ancora venire, o meglio potrebbe. Le basi ci sono, eccome se ci sono

Esultanza Fiorentina

Tanti segnali inducono a pensare che il meglio possa ancora venire per la Fiorentina, che sta volando

Il meglio deve ancora venire, o meglio può. Non è detto, ma potrebbe. Al di là delle speranze, spesso più o meno campate in aria, c’è la consapevolezza che più di qualche singolo che fin qui non si è ancora acceso possa contribuire ad alimentare, di conseguenza prolungare, lo straordinario momento che sta vivendo la Fiorentina.

GUD. Non bastasse il fatto che è stato il fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva, che tra prestito e riscatto costerà quasi 29 milioni di euro, ci sono i numeri a ricordare a chi se ne fosse dimenticato come pronti via Albert Gudmundsson sia riuscito a stravolgere il mondo Fiorentina: 232’ giocati, 3 gol, tutti decisivi. Tra l’altro non con avversari qualunque, ma con Lazio e Milan. Tra l’altro, bis, nel momento in cui la formazione di Palladino era in una profonda crisi identitaria, ma con il suo ingresso all’intervallo del match con la Lazio è cambiato tutto. Ecco, Gudmundsson è pronto a rientrare. Se non sarà col Como sarà con l’Inter, in quella che, classifica alla mano, potrebbe essere una sfida ‘Scudetto’.

PONGRA. Poi c’è Pongracic. Io suo rientro è ormai prossimo, come testimoniano le recenti convocazioni anche con la Croazia. Altro calciatore che, cifre alla mano, è costato 16 milioni di euro e che ha avuto un impatto disastroso con la sua nuova avventura, per cui non potrà che migliorare.

COSI’ E COSI’. Poi c’è tutta una schiera di calciatori che potrebbero far meglio. Non tanto nelle speranze, come da premessa, ma pensando a dati di fatto. Colpani, ad esempio, non ha ancora espresso tutto il potenziale che si era visto a Monza, mentre Adli ha dovuto fare i conti con qualche fastidio fisico che ne ha limitato le potenzialità che a tratti si sono viste (cambi di campo, passaggi lunghi col contagiri, tiri da fuori e gol, regia e calci da fermo battuti con una precisione chirurgica).

CRESCITA. Difficile pensare che De Gea possa ancora far meglio di quanto non abbia fatto in questo avvio di stagione. Ma in teoria, col proseguo delle settimane, partita dopo partita, giocando con continuità, non è da escludere. Poi c’è Comuzzo, altro che ha fatto un super inizio di annata e che potrebbe crescere ancora, vista la sua giovane età. Beltran ha fatto passi in avanti da gigante, Sottil ha ri-trovato brio e giocate, potrebbe essere un’arma preziosa. Ikoné ha almeno dato dei timidi segnali, per quanto in Conference League. Moreno è tutto da vedere e a gennaio arriverà Valentini. Certo ci sono state anche delle note dolenti, da Quarta a Biraghi, Parisi, Kayode e Kouame, ma finché i vari Gosens, Ranieri, Dodo e gli altri ‘titolarissimi’ (come Bove, Cataldi e Kean) continueranno a fare quello che stanno facendo poco male.

COLLETTIVO. Ovvio che molto delle fortune di questa Fiorentina passeranno da Moise Kean. Se continuasse così…Allora sì che le speranze di trasformerebbero in certezze. Perché oltre al discorso legato ai singoli ci sono tantissimi aspetti collettivi che stanno convincendo sempre più. La difesa è diventata un muro e l’attacco segna a raffica. La Fiorentina vince con le grandi e con le piccole, sa fare bottino pieno anche in quelle gare sporche che spesso le sono rimaste indigeste, ha un’identità che sta funzionando e un centravanti che, assieme a al portiere, sono di un altro livello. Singoli e collettivo, le basi ci sono. Eccome se ci sono. Ecco perché il meglio deve ancora venire, o meglio può. Non è detto, ma potrebbe.

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