Dal Qarabag al Djurgarden, passando per il Villarreal (battuto 3-0): il Lech Poznan fa un calcio europeo ma con radici polacche
Qualità in zona offensiva, fisicità tipica del calcio polacco ma anche mentalità europea, quella che porta a giocare le partite senza speculare sul risultato. Il Lech Poznan è un melting pot calcistico, frutto di tante influenze ma sempre fedele al territorio di appartenenza, la Polonia. Attualmente terzo nell’Ekstraklasa di cui è campione in carica, il Lech ha avuto un lungo cammino europeo: dopo essere stato eliminato dal preliminare di Champions dal Qarabag, ha superato tre turni prima di accedere alla fase ai gironi di Conference, battendo Dinamo Batumi, Vikingur e Dudelange. Nel gruppo C è arrivato secondo dietro al Villareal, sconfitto però con un secco 3-0 in Polonia, si è messo dietro gli israeliani dell’Hapoel Beer Sheva e l’Austria Vienna, nel play off ha eliminato il Bodo Glimt, mentre agli ottavi ha passeggiato sugli svedesi del Djurgarden battuti 2-0 in casa e 3-0 a Stoccolma. Così scrive La Repubblica.
QUALITA’ DAVANTI. Il modulo di riferimento praticato dal tecnico olandese John Van Der Brom è il 4-2-3-1: dietro spicca una conoscenza del calcio italiano come Salamon (in Italia dal 2008 al 2021), la spinta a sinistra è assicurata dal portoghese Rebocho e la regia affidata a Murawski. In zona offensiva arrivano i giocatori di maggior talento, come il capitano Ishak, capocannoniere stagionale con 19 gol e l’esterno Skoras, 13 gol e 5 assist all’attivo.

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Redazione LaViola.it