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Il gruppo è con Iachini: tornare in campo (anche) per convincere Commisso

Spalletti il nome che rimbalza per il futuro, Juric il profilo intrigante. Ma Beppe vuole giocarsi le sue carte visto l’ottimo rapporto con Rocco e i giocatori.

Non è sempre automatico che scatti la scintilla tra un allenatore e i suoi giocatori. Per Beppe Iachini e i ragazzi viola, invece, il feeling è nato spontaneo fin dai primi allenamenti a fine dicembre. C’era una Fiorentina da salvare, c’era una condizione fisica da recuperare e delle nuove idee da trasmettere. Tutti, però, hanno seguito fin da subito le sue direttive. I risultati si sono visti, pur con un gioco che non è mai decollato. Soprattutto, Iachini ha ripreso in mano la squadra. Con diversi giocatori che non hanno risparmiato qualche ‘frecciatina’ a Montella. Tredici punti in 9 partite di campionato, 16 in 11 gare totali compresa la Coppa Italia: media da 1,45 punti a partita. Non trascendentale, ma nei fatti superiore ai 17 punti in 17 partite fatti registrare dall’Aeroplanino in campionato. Anche per questo, il futuro di Beppe è tutto da scrivere: sembrava destinato ad essere un ‘traghettatore’ verso la prossima stagione, ma adesso spera di continuare a giocarsi le proprie carte. Con il gruppo dalla sua parte.

‘LEONE IN GABBIA’. La squadra ma anche il presidente tifano per lui. Commisso lo ha detto chiaramente: vuole costruire una Fiorentina che possa lottare per l’Europa nella prossima stagione. Il nome di Spalletti rimbalza dalla scorsa estate, quello di Juric risponde invece ad un tecnico emergente che ha idee innovative. Iachini non ha un curriculum ‘europeo’, non ha mai allenato squadre con obiettivi internazionali, ma ha dentro la ‘fiorentinità’, è apprezzato dai tifosi e soprattutto ha in mano il gruppo. E i risultati, pur tra molte difficoltà, sono dalla sua parte. “Iachini resta? Ci sono ancora dodici partite da giocare. Vediamo. Però Iachini mi piace, ho con lui uno splendido rapporto anche dal punto di vista umano. Viaggia a una media di un 1,5 punti a partita. Se va avanti così…“, ha commentato Commisso qualche giorno fa. Insomma, sarà il tecnico a giocarsi le proprie carte, magari riproponendo una Fiorentina più divertente alla ripresa. Già, la ripresa. Ancora è tutto incerto, il mondo del calcio alterna giorni di ottimismo e altri in cui ricominciare pare impossibile. Tra perdite economiche e sicurezza che dev’essere giustamente messa al primo posto, ci sono storie sportive che aspettano il campo per guadagnarsi il futuro. Come l’allenatore viola, appunto. Dodici partite per convincere Commisso.E’ un vero martello, ci invita a non mollare mai. Ora per lui è difficile, non potendoci vedere tutti i giorni: sicuramente sarà un po’ come un leone in gabbia, ma si preoccupa per noi e ci sprona a restare in forma”, ha detto recentemente Caceres, uno dei pilastri del gruppo.

IL GRUPPO CON BEPPE. Già, un leone in gabbia. Uno che punta tutto sul lavoro, sul rapporto ravvicinato con i suoi ragazzi. Ma proprio per questo ha sviluppato un’empatia stretta con tanti giocatori. Pensate a Chiesa: con l’arrivo di Iachini è rinato. Sul campo e nell’atteggiamento, tanto che immaginarlo ancora alla Fiorentina, con rinnovo incluso, non è più utopia. Ma non solo. E in questi giorni tutti si sono schierati dalla parte dell’allenatore: “Mi è stato davvero vicinoIachini è un martello sul campo, ma in questo caso si è preoccupato molto per me. Mi ha chiamato di continuo, si è interessato se avessi bisogno di qualcosa”, ha detto capitan Pezzella. Concetti ripetuti anche da Milenkovic, Caceres, Benassi, lo stesso Chiesa e altri negli ultimi tempi. Fino alle parole al miele di Vlahovic di oggi: “Mi sta aiutando molto insegnandomi i movimenti giusti, la posizione da tenere in campo. Darò tantissimo per lui perché prima di tutto è una persona buona e onesta”. Rapporti umani e sostegno nello spogliatoio e in campo, così come in questi giorni difficili: Iachini e il suo staff sono un supporto fondamentale per i giocatori che si allenano individualmente senza sapere se e quando potranno riprendere a giocare. Lo stesso aspetta Beppe, che intanto studia, si aggiorna e pensa alla sua prossima Fiorentina. Per dimostrare di valere la conferma. Forte dell’appoggio del suo gruppo.

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