L’aria era pesante. Da tempo. Quasi irrespirabile. Quell’aria tipicamente “estiva” che non lascia presagire nulla di buono. Caldo torrido, aria pesante a preannunciare un temporale che alla fine è arrivato. Su Firenze, e sui tifosi viola, la bufera si è scatenata nel pomeriggio di ieri. Un comunicato che ha sì sorpreso ma che, in realtà, nasce da lontano. Con qualche episodio che vale la pena ricordare. Il primo. Fiorentina- Borussia Mönchengladbach, gara di ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League. Una serata devastante. Un punto di non ritorno. Da quel momento infatti, è partita quella contestazione che tanto ha ferito Andrea Della Valle. Successe tutto dopo il fischio finale, quando un gruppo di tifosi si radunò all’esterno della tribuna autorità per sfogare tutta la sua rabbia nei confronti della proprietà. Da quel giorno, la Curva Fiesole, non si è più fermata. Ogni domenica era l’occasione per prendersela con tutti. Della Valle in primis. Fino al match col Sassuolo. «Non capisco questo atteggiamento – disse Adv – dovremo fare delle riflessioni ». Passarono le settimane e, dopo un lungo silenzio, arrivò il famoso “passo indietro”.
Era il 26 maggio. «Queste settimane mi hanno fatto pensare: è arrivato il momento che io faccia un passo indietro e mi faccia da parte per il bene della Fiorentina», disse lo stesso Andrea a margine della festa per la consegna della laurea ad honorem al fratello Diego. «Firenze per noi è un paradiso – aggiunse Ddv – ma non vogliamo stare in paradiso a dispetto dei santi». Anche quello, un messaggio chiaro. Almeno rileggendo adesso. Così come quello arrivato un paio di giorni prima, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. «È arrivato il momento di contarsi per davvero – spiegò il maggiore dei fratelli Tod’s – per vedere se questa pessima situazione dipende da pochi tifosi, da un gruppo di tifosi o se la città la pensa in questo modo e poi, di conseguenza, prendere le dovute decisioni». Una presa di posizione che contribuì ad alzare ulteriormente una tensione già fortissima con la tifoseria. Basta ripensare a quanto successo la scorsa settimane, con almeno un paio di striscioni molto duri nei confronti sia della proprietà che di Corvino. Colpa, soprattutto, delle voci sulle ormai prossime cessioni dei vari Bernardeschi, Kalinic e, soprattutto, Borja Valero. Eppure, si fa notare dalle Marche, ancora non c’è stata alcuna cessione. Anzi. La Fiorentina, contrariamente ad altre società (ad esempio la Roma) ha soltanto comprato. Ecco perché i Della Valle sono (parecchio) infastiditi.
E poi, e veniamo a un altro tema fondamentale, c’è quel rapporto mai sbocciato con l’imprenditoria fiorentina. Dai famosi “rosiconi” alle violente accuse arrivate negli ultimi giorni da Roberto Cavalli alle quali da Casette d’Ete avevano deciso di rispondere con una querela. «Mi scuso con la famiglia Della Valle», ha chiarito ieri lo stilista, «ma la mia passione per il calcio adesso è morta ». È stato, questo, soltanto l’ultimo episodio di un lungo botta e risposta. A volte latente, altre manifesto, con la proprietà viola da sempre infastidita per le accuse ricevute da chi, anche nei momenti di maggiore difficoltà, non ha mai mosso un dito per aiutare la Fiorentina. Certo, il comunicato di ieri non è una reazione di pancia alle critiche di Roberto Cavalli, ma potrebbe essere stata la famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso. Restano un paio di domande. Fondamentali. Una: come cambia, adesso, il lavoro di Pantaleo Corvino? In nessun modo. Questo, almeno, si lasciava intendere ieri dal centro sportivo. Il dg ha un programma, e quello segue. Per esser chiari: se a sorpresa Bernardeschi decidesse di rinnovare, si procederebbe senza indugi al prolungamento. Stesso discorso se ci fosse l’opportunità di chiudere qualche operazione in entrata. Il “domandone”, però, è un altro. Ma la Fiorentina è davvero in vendita? O dietro al comunicato di ieri si nasconde l’ennesimo atto di una storia d’amore tremendamente complicata? Per i Della Valle, non c’è nessuna interpretazione da dare. Basta, appunto, il comunicato. Non resta che aspettare. Con una (apparente) certezza. Ad oggi, non si hanno notizie di offerte o di trattative concrete per la cessione del club.
Di
Redazione LaViola.it