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Il Governo ‘taglia’ il Decreto Crescita per il calcio. La Fiorentina ‘perde’ quasi 1,5 milioni (per due anni)
Il provvedimento, previsto dal 1° gennaio 2024, riguarderà anche i giocatori acquistati in estate. La Fiorentina perderà quindi i benefici per Beltran e Christensen
Il calcio dice addio al Decreto Crescita. Secondo quanto riportato annunciato da Palazzo Chigi a seguito del Consiglio dei Ministri che si è tenuto nella serata di ieri, nella Finanziaria per il 2024 il Governo ha varato una stretta sugli sconti fiscali per i lavoratori che arrivano dall’estero, ma soprattutto ha escluso gli sportivi da queste facilitazioni.
LE BIG. Come riporta Calcio & Finanza, quindi la tagliola parte dal 1° gennaio del nuovo anno e ha conseguenze non solo per i tesserati nel mercato invernale, ma anche per gli ingaggi avvenuti dallo scorso 1° luglio in poi. Tanto per fare degli esempi il provvedimento esclude automaticamente nomi importanti tra i nuovi delle big. Ad esempio, l’Inter ha acquisito Thuram e Pavard, contando su una riduzione delle tasse. Ma la stessa considerazione va fatta anche per il Milan che in estate ha tesserato Loftus Cheeck, Reijnders, Pulisic e non solo. Oppure la Juventus per lo statunitense Weah. Nel Napoli, invece, si profila uno stop ai benefici per Lindstrom, Cajuste, Natan. Anche la Roma dovrà spendere più soldi per gli ingaggi di Aouar e Ndicka, ma nella tagliola non rientrerà Romelu Lukaku: i calciatori che hanno ottenuto l’agevolazione negli anni precedenti, infatti, hanno diritto a conservarla.
IL TAGLIO. «Ai lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia sarà riconosciuto, dal 2024, un nuovo regime agevolato per un massimo di 5 anni. Potranno beneficiare di una riduzione della tassazione del 50 per cento, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro, i lavoratori in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione che non risultano essere già stati residenti nel nostro Paese nei tre periodi d’imposta precedenti al conseguimento della residenza», si legge nel comunicato del Governo.
LA FIORENTINA. Come ricostruito da LaViola.it, per quanto riguarda la Fiorentina, che pure nei mesi scorsi si era più volte espressa per delle norme che tornassero a privilegiare l’acquisto di giocatori italiani piuttosto che stranieri, questa manovra del Governo si traduce in una ‘perdita’ di quasi 1,5 milioni di euro. O meglio, in quasi 1,5 milioni (all’anno, per due anni) che la società viola credeva di non pagare di tasse nel 2024 e che invece dovrà versare al fisco. Con il Decreto Crescita, infatti, venivano tassati a circa il 50% i giocatori acquistati dall’estero che rimanevano in Italia per due stagioni, senza sgravi fiscali invece la tassazione avviene per intero. Tutto ciò riguarda le posizioni di Beltran e Christensen, due giocatori arrivati dall’estero in estate che insieme percepiscono stipendi netti da circa 2,6 milioni di euro. Secondo le direttive del Governo, invece, non dovrebbe rientrare nel cambio di norma Infantino, che percepisce un ingaggio netto inferiore a 600 mila euro annui (ha uno stipendio intorno ai 300 mila euro). Non rientrava invece già nel Decreto Crescita Mina, che ha firmato un contratto annuale (con opzione di un’altra stagione) l’estate scorsa. La situazione è comunque in evoluzione, e non è da escludere che il Governo, proprio per non rendere in qualche modo ‘retroattivo’ il provvedimento, possa adottarlo a partire dai trasferimenti del gennaio 2024, proprio perché tante società di Serie A si sono basate sul Decreto Crescita per fare investimenti su giocatori provenienti dall’estero.
