
Il calcio democratico dei viola, che giocano contro tutti nel solito modo: per vincere. In corsa sui tre fronti, inseguendo un traguardo
La Fiorentina ha giocato non bene, ma benissimo, contro la Cremonese che non riesce a fuggire dalle basse posizioni della classifica. Una prova positiva, diciamo pure bellina per non esagerare con i complimenti alla squadra di Italiano, una squadra che tutto sommato gioca un calcio più che decoroso e lo esibisce contro qualunque tipo di avversario. È un titolo di merito, anzi è la dimostrazione che il gioco c’è e che non si può tirare indietro. Nella Fiorentina l’aspetto più interessante è la scelta, che ormai è una abitudine da conservare, di affrontare le partite, facili o difficili che siano, alla stessa maniera, come se la prima e ambiziosa considerazione sia quella di sentirsi in grado, contro qualunque avversario, di giocare per vincere e non per non perdere. Così scrive il Corriere Fiorentino.
UN TRAGUARDO. Del resto la Fiorentina è ancora in corsa nella Coppa Italia e nella Conference League e qualche traguardo può tagliarlo. La squadra ha in testa un suo gioco che non esclude nessuno dei suoi componenti dalla necessità di fare «le cose bene», anche quelle più difficili e quelle più interessanti. Una sorta di «democrazia calcistica» che non prevede né privilegi né posizioni di riguardo di qualche calciatore. Tra campionato, coppe e coppette il percorso è ancora molto lungo, ma con un gioco discreto, un agonismo vivace ma corretto un traguardo, almeno uno, da raggiungere, la Fiorentina qualcosa è in grado di portare a casa.

Di
Redazione LaViola.it