Rassegna Stampa
Il Franchi tiene al palo i soldi del PNRR. Il Governo proverà a convincere l’Europa
Strada che sembra sempre più in salita per quanto riguarda il progetto di restyling dello stadio Franchi di Firenze
Cancellare dal Pnrr le opere palesemente irrealizzabili e, per non perdere nulla dei fondi del Recovery, ricomprendere nel piano i progetti attualmente in quota RepowerEu o Coesione. Alcuni dei progetti sacrificati, a loro volta, potrebbero essere recuperati inserendoli nella Coesione. Che concede tre anni in più rispetto al termine del giugno 2026 fissato per il Pnrr. Scrive La Nazione.
Eccola qui, la strategia di Palazzo Chigi, che il ministro per gli affari Europei, Raffaele Fitto, è pronto ad illustrare in Parlamento. Come chiesto dalla minoranza. Entro il 20 del mese sulla sua scrivania saranno arrivati i report sulla fattibilità e sullo stato di ogni opera che ha commissionato a tutti i dicasteri. A quel punto, potrà procedere con la riorganizzazione di piani e soldi nel «macro contenitore Pnrr». In nome di quella flessibilità invocata dai più.
Ieri Fitto ha incontrato i sindaci di Firenze e Venezia, Nardella e Brugnaro. Lo stadio Franchi e il Bosco dello Sport veneziano sono due tra i principali ostacoli che tengono al palo i soldi. Il governo ha deciso di provare a convincere la Commissione con carte che contengono «elementi utili a superare le criticità». Farcela non è facile.
Gli appunti della Commissione sono basilari. Sostengono che gli impianti sportivi non assolvono al compito della riqualificazione urbana. Ma dal momento che a Bruxelles c’è la «volontà di collaborare», come ribadisce Paolo Gentiloni, commissario agli Affari economici, Meloni e Fitto intendono provarci un’ultima volta.