A Riyad presenti meno tifosi che in Frosinone-Monza. Biglietti offerti negli alberghi. Nessuno si aspettava la Fiorentina
La semifinale di Supercoppa tra Napoli e Fiorentina si è giocata in uno stadio vuoto per tre quarti, spettacolo triste che diventa assurdo se si considera che l’Arabia Saudita per ospitare quattro edizioni della Supercoppa Italiana si è impegnata a pagare 23 milioni di euro a stagione. Nel deserto giallo degli spalti dell’Al-Awwal Park Stadium sonnecchiavano meno di 6 mila tifosi (anche se il dato ufficiale è 9.762), pressoché tutti uomini. Per farsi un’idea, a vedere Frosinone-Monza di campionato, nel freddo dello Stirpe, il 6 gennaio erano in più di 13 mila. Così scrive La Repubblica.
‘TIFOSI’. A rumoreggiare era solo un centinaio di presunti sostenitori arabi del Napoli, divertiti dal tentativo di intonare l’olé e nel mostrare uno striscione contro la Lazio: più che una risposta a Sarri, critico sulla Supercoppa a Riad, l’ennesima scena tragicomica della serata. Silenziosa invece la cinquantina di teorici simpatizzanti locali del Fiorentina Club Arabia, a cui il ministero dello Sport aveva ottimisticamente affidato un pacchetto di 400 biglietti da regalare. Non ce l’hanno fatta, nemmeno ci sono arrivati vicino. La curva Fiesole ha disertato la costosissima trasferta, in protesta con la scelta di giocare una gara a modo suo storica per la Viola — che non si gioca una Supercoppa dal 2001 — a 3.850 chilometri in linea d’aria dallo stadio Franchi.
MERITO SPORTIVO. I segnali che annunciavano il niente esaurito c’erano tutti. A partire dalle domande dei giornalisti sauditi che, alla vigilia, non si capacitavano di come a giocare contro Napoli e Inter non ci fossero Milan e Juventus. L’amministratore delegato della Lega di Serie A Luigi De Siervo ha provato a spiegare ai sauditi che al torneo si accede per merito sportivo, messaggio complicato da assimilare in un Paese in cui i quattro club più importanti hanno la stessa proprietà: il fondo statale.
I BIGLIETTI OFFERTI. Altro presagio del flop era la foga con cui i biglietti venivano offerti nelle hall degli hotel, poche ore prima della partita, al solo costo del passaggio in taxi. E c’è chi il trasferimento lo ha avuto gratis, a patto di farsi intervistare all’arrivo dalla tv saudita: «Siamo felici dell’accoglienza», e grazie tante. Ultimo segnale dell’interesse nullo per il match era il fatto che i bambini sfruttati per vendere fuori dallo stadio sciarpe e bandiere — con tanto di pos per le carte di credito — avessero quelle del Napoli ma non della Fiorentina, a riprova del fatto che la viola qui non se la aspettavano.
Di
Redazione LaViola.it