Rassegna Stampa

Il dolore di tutta Firenze. In migliaia a salutare la squadra

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Domenica mattina, tempo incerto, affollamento di gente che è uscita di casa per votare, di colpo una coltellata al cuore della città. Arriva da Udine: è morto Davide Astori. Orrore, dramma. Così scrive Il Corriere dello Sport. Impossibile pensano tutti, il capitano è un gigante, nessuno può fermarlo. Gelo fino al terribile comunicato apparso sul sito ufficiale della Fiorentina. Incredulità. Non è possibile ancora un dramma vestito con la maglia viola. Una maledizione che colpisce sempre alla schiena. Sono le ore 11,40. Inizia il viaggio della gente verso il Centro Sportivo dietro l’Artemio Franchi. I primi ad arrivare sono il dt Pantaleo Corvino e poi il vice presidente Gino Salica. Pure loro interrogano a distanza. All’ora di pranzo la conferma: «Arriva il presidente Andrea Della Valle». E’ come se di colpo tutto diventasse vero, con i colori lividi della paura.

Fiori portati dai tifosi alle inferriate del Franchi. Poco dopo uno striscione fatto dai ragazzi del Vieusseux, il club della curva più antico con il 7Bello, viene appeso al Franchi. C’è anche quello dell’Unonoveduesei. Il primo «Ciao capitano» e l’altro «Ciao capitano per sempre con noi». Poi sciarpe viola, ma anche di altri club, dal Napoli al Messina. Sono le prime parole della disperazione di una tifoseria che sta vivendo una stagione tesa, polemica, difficile. Manca da troppo tempo un angolo di felicità. Ora pure questo tranello del dolore, la morte di un ragazzo d’oro come Astori. E la gente piange, una veglia funebre, davanti allo stadio. Uno, dieci, cento, mille, di più. C’è anche il disegno di un piccolo tifoso: «Astori, capitano viola per l’eternità». Un’onda di sofferenza e incredulità. Tutti in attesa che arrivi la squadra. Per un abbraccio di dolore comune. Per cercare di sentirsi almeno per un minuto meno soli.

Sono le 16,30 quando arriva la squadra da Udine. Centinaia all’aeroporto di Peretola, ad aspettarla c’è il pullman della società viola. Tutti sopra, distrutti, c’è gente fuori che applaude per farsi sentire vicina. Poi verso lo stadio. Altra tappa del dolore. Intorno al centro sportivo ci sono centinaia, migliaia di persone, non ci si muove. E’ un fiotto d’amore e disperazione che presto circonda la Fiorentina. E’ stata ammainata anche l’enorme bandiera viola che troneggia all’ingresso del centro sportivo. Estremo omaggio al capitano che ora non c’è più. Arriva la notizia delle parole di Andrea Della Valle, per stringersi tutti insieme intorno a un gigantesco dolore. Andrea a Firenze parla, come aveva chiesto e sperato proprio Astori. Questa è una sua vittoria.

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