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Il desaparecido Parisi: dalla Nazionale alla panchina fissa. E a gennaio…

L’exploit a Empoli, un anno complicato a Firenze: da Italiano a Palladino, ora ha ancora meno spazio. Sempre fuori dall’arrivo di Gosens

Dall’orbita della Nazionale alla panchina il passo può essere insospettabilmente breve. Una sceneggiatura che ha imparato a vivere sulla propria pelle Fabiano Parisi, la cui storia in viola è racchiusa in 14 mesi di opachi riscontri, di una fiducia saltuaria e di minuti via via sgretolatisi. La travolgente cavalcata del terzino sinistro — che nel giro di 4 anni è salito dalla Serie D fino alla A, una categoria alla volta — ha subito una brusca inversione di tendenza con la maglia della Fiorentina, scrive il Corriere Fiorentino.

DALLA NAZIONALE ALLA PANCHINA. Le premesse erano di tutt’altra tonalità: l’impatto di Parisi con l’Empoli e con la Serie A era stato dirompente, in una costante crescita culminata, nella stagione 2022/23, prima con la convocazione con la Nazionale maggiore e poi con il nome del terzino appuntato nella lista dei desideri di molte società del massimo campionato. La Fiorentina, che riuscì a trovarsi al posto giusto, nel momento giusto, e con l’offerta giusta (10 milioni di euro più bonus) colse l’occasione di accaparrarsi uno degli U23 più promettenti della nostra Serie A. Le intenzioni, però, sono rimaste tali. Nelle 64 partite in cui è stato convocato, da quando è arrivato a Firenze, Parisi ha collezionato solo 37 presenze, di cui appena 23 da titolare, con 27 match attraversati in panchina per tutto l’arco dei 90 minuti: fin qui è 14esimo in casa viola per minuti giocati, lo scorso anno addirittura il 16esimo della rosa, alle spalle di Nzola e Kouame.

IL PUNTO A GENNAIO. Ingombrante la concorrenza di Biraghi, in campo per 3.761 minuti lo scorso anno, rispetto ai 1.954 a disposizione di Parisi. L’avvento di Palladino non è stata fin qui la leva in grado di alzare i minuti dell’ex Empoli: dall’arrivo di Gosens nelle ultime ore di mercato Parisi non ha più visto il campo, raccogliendo tre panchine consecutive contro Monza, Atalanta e Lazio. Da giovedì però riparte la Conference: almeno lì potrà ritagliarsi uno spazio. Il mercato di gennaio — distante ben 20 partite — resta per il momento solo uno sfondo distante e non disturbante, ma può delinearsi per tutte le parti in causa come una provvisoria linea del traguardo per fare il punto della situazione.

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