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Rassegna Stampa

Il coraggio di avere paura, per superare i propri limiti

LA FIORENTINA ha seguito il suo allenatore, che aveva invitato la squadra a trasformare la paura in coraggio. Chissà se è stata proprio questa a far scattare la molla. Servirà la riprova, certo, ma è questo l’atteggiamento – anche tattico, per la verità – che i viola dovranno mantenere durante l’arco della stagione. Coraggio nel prendere le misure agli avversari a inizio gara, magari rischiando anche un po’, e anche di concretizzare subito le prime occasioni costruite con bravura e un pizzico di caparbietà. Coraggio di soffrire come ha fatto Tomovic, ma per dare la possibilità a Tello di esprimersi dove sa fare più male agli avversari. Ed è proprio sulle corsie esterne che Sousa ha costruito il suo successo, così come sulle parate iniziali di Tatarusanu che ha avuto ilo merito di togliere una gran palla di Maccarone, che avrebbe complicato i piani gara del portoghese. Ma il portiere è lì anche per questo e sulla sua parata la Fiorentina si è piano piano riversata nella meta campo avversaria e l’Empoli è uscito di scena. Per meriti viola.

L’UNICA nota stonata di una giornata al limite della perfezione, eventualmente, sta nei cambi. Tutti legittimi, per carità, ma forse Kalinic andava tolto – con il risultato ormai in archivio – per evitargli possibili ricadute dopo i guai muscolari che avevano tenuto la Fiorentina con il fiato sospeso fino alla vigilia della partita. Un rischio probabilmente calcolato. Toglierlo avrebbe avuto una doppia valenza: preservare il croato e dare minuti a Babacar, considerate le ultime esclusioni rumorose dell’attaccante senegalese. A questo punto la sfida di giovedì di Europa League sarà una riprova importante. Per non dire di Zarate, di cui ormai si sono perse le tracce. Forse la febbre di inizio settimana accusata dall’argentino ha pesato. Forse.

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