Come riporta La Repubblica Firenze, sorpreso no, stavolta. Già le parole al Corriere della Sera di Ddv dei giorni scorsi avevano messo il sindaco Dario Nardella in agitazione. Quelle di ieri hanno però innalzato il livello dell’allarme, della fibrillazione. «Da Defcon 4 a Defcon 3», si scherzava ieri in Comune citando i mitici livelli di allerta delle forze armate statunitensi. Perché se è vero che la tesi principale che si raccontava ieri nei corridoi è quella – a quanto pare ricostruita anche dopo conversazioni coi vertici viola – secondo cui le tensioni in casa Fiorentina sarebbero da ricondurre anche a frizioni in atto tra Diego e Andrea, motivo per cui il sindaco non si sbilancia in dichiarazioni ufficiali ostentando tranquillità, lo è anche che Palazzo Vecchio ora trema davvero.
Del resto, visto dalla scrivania del sindaco oggi, al termine di una stagione senza gloria e nel bel mezzo del caos delle ultime ore, il progetto del nuovo stadio viola appare in grande difficoltà. Sempre meno certo. E anche per questo Nardella già nei giorni scorsi ha chiesto un incontro a Diego Della Valle. Non il primo di questi anni: se ne sono tenuti almeno tre in segreto, a quanto pare uno anche nelle Marche, un altro a Milano. Il prossimo rendez vous sarà a breve: «Vediamoci presto», si sarebbero detti i due in una telefonata nei giorni scorsi. Un momento che il sindaco ritiene fondamentale per capire il percorso che la proprietà viola ha in mente. Sullo stadio. E per la città.
Il grande rebus è in effetti questo, per Palazzo Vecchio: proprio ora che la corsa per spostare la Mercafir sembra aver preso il ritmo giusto, proprio a qualche mese dalla data fissata per la consegna del progetto definitivo del nuovo stadio tutto torna incerto? Senza un ambiente sereno e una proprietà convinta, in grado di garantirne la fattibilità? Non certo un interrogativo banale per il Comune, che sull’investimento da 400 milioni di euro della Fiorentina per il nuovo stadio alla Mercafir ha basato anche la pianificazione urbanistica di un pezzo di città. «La costruzione si regge con lo stadio alla Mercafir e la Mercafir a Castello su cui la trattativa con Unipol va avanti», si fa notare dal Comune. Senza contare che nello “shangai” di Palazzo Vecchio, accanto al nuovo stadio viola, ci sono la nuova pista dell’aeroporto, le previsioni commerciali per garantire il mall ai Della Valle: le procedure urbanistiche si tengono tutte insieme e se si toglie lo stadio tutto crolla, in sintesi.
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Redazione LaViola.it