Il commento di Zetti su La Nazione: “Un dolore da trasformare in motore”

Zetti analizza con il momento viola: errori tecnici, emozioni forti e un futuro da costruire con orgoglio, a partire dalla Serie A

Cosimo Zetti, su La Nazione, riflette con lucidità e amarezza sulla sconfitta della Fiorentina in Conference League, la terza delusione consecutiva nella competizione europea. Un dolore sportivo difficile da mandar giù, ma che non cancella del tutto la fiducia nel progetto tecnico e nel futuro della squadra.

“La sconfitta è un boccone che non riesci a digerire, che ti fa stare male, che ti rode dentro e che non ti lascia mai. Soprattutto se si tratta della terza grande delusione consecutiva in Conference“. Zetti mette in evidenza il senso di amarezza che accompagna i tifosi viola: “L’amarezza e il rammarico per l’occasione che la Fiorentina non è riuscita a sfruttare ci accompagneranno per un po’ di tempo. Il rimpianto no. Perché certe partite hanno una storia a parte, perché talvolta serve anche un pizzico di fortuna, perché i giocatori ci hanno provato“. C’è spazio anche per un riconoscimento emotivo: “I brividi e l’ansia buona dell’attesa che ci hanno accompagnato alla partita sono emozioni che vanno comunque provate“.

Dal punto di vista tecnico, però, non mancano i rilievi critici: “Troppi, però, gli errori in uscita, le imprecisioni in fase di palleggio e le occasioni sprecate“. La partita, nelle sue fasi salienti, è riassunta con precisione: “Gosens l’ha rimessa subito in carreggiata, ma la Fiorentina non è più riuscita a concretizzare. Poi ancora lui, super Robin, capace di fare quasi due gol fotocopia. Non è bastato, peccato“.

Nonostante tutto, Zetti sottolinea che la Fiorentina “ha dato tutto ed esce a testa alta dalla Conference“, pronta a rimettersi in corsa per l’Europa attraverso il campionato. “Non è finita qui. Ci sono tre partite da vincere e un’Europa da conquistare in campionato. […] Andiamo avanti, con orgoglio e fiducia. Cerchiamo di prenderci una qualificazione europea e iniziamo a mettere dei mattoncini sul progetto partito con la conferma di Palladino“.