Sono undici i giocatori che non hanno mai giocato o che non sono mai partiti titolari. Un gruppo di ‘desaparecidos’ che ‘costa’ 3 milioni di ingaggi… inutilizzati.
Stefano Pioli ha scelto fin qui 15 giocatori da mandare in campo di volta in volta come titolari. Dai 224′ di Dragowkski ai 1080′ (en plein) di Pezzella, Vitor Hugo e Milenkovic, sempre in campo. Agli altri, solo le briciole. O anche meno.
TITOLARI. Biraghi con 1035′ giocati, sempre titolare al pari di Chiesa (1032′). Poi Simeone 980′, Veretout con 874′ (sempre titolare dopo le due giornate di squalifica in avvio), Lafont con 855′ e Gerson con 851′ (10 volte titolare), Benassi 764′, Edimilson 622′, Pjaca 508′, Mirallas 356′, Eysseric 339′. Sono questi, uniti ai quattro citati in apertura, i 15 mescolati da Pioli nelle 12 formazioni iniziali in Serie A.
BRICIOLE. Agli altri qualche minuto qua e là, poco più. Guida il gruppo Bryan Dabo, subentrato 5 volte per 75′ totali. Poi David Hancko, 45′ nel secondo tempo contro la Spal (e buone sensazioni nella sua prima e unica prestazione in viola). Quindi Christian Norgaard, 36′ nella prima contro il Chievo: doveva partire titolare in quella partita, ma Pioli gli preferì Edimilson. Scelta che ha poi confermato sempre, anche a causa dell’infortunio del danese. Che, alla ripresa, magari potrà avere più spazio. Ci sperano anche Riccardo Sottil (18′ in due spezzoni con Samp e Lazio) e Dusan Vlahovic (13′ in tre spezzoni finali con Inter, Cagliari e Frosinone). Vincent Laurini, invece, il campo l’ha visto solo negli ultimi 9′ contro l’Atalanta, dopo che la scorsa stagione era stato un titolare lì sulla destra.
FUORI. Sempre in panchina o in tribuna, invece, altri cinque. Si tratta di Cyril Thereau, Federico Ceccherini, Kevin Diks, Martin Graiciar più Maxi Olivera, oltre ai giovani portieri Ghidotti e Brancolini (abbastanza nella norma) e al giovane Montiel, che si allena in Prima Squadra ma gioca sempre e solo con la Primavera (in panchina solo una volta in Serie A).
INGAGGI. Un totale di undici giocatori (più i tre giovani ultimi citati) che non hanno mai visto il campo o quasi. E se Dabo comunque è andato in campo (seppur per pochi minuti) quasi nella metà delle partite (ma con una media di 15′ a gara), per gli altri il contributo è stato (a livello di minutaggio) molto modesto o addirittura nullo. Tanto che il ragionamento può passare al lato economico e degli ingaggi. Un totale di oltre 3,5 milioni netti annui di ingaggio, che al lordo fanno circa 3 milioni per metà stagione. Tre milioni di ingaggi praticamente non utilizzati. Pesano soprattutto i 700 mila euro netti all’anno di Thereau (350 mila per 6 mesi da panchinaro), ma anche i 500 mila di Ceccherini (pagato tra l’altro 3 mln a luglio), Laurini e… Maxi Olivera. Qualcuno non è stato piazzato in estate (specie il francese e l’uruguaiano), altri speravano di avere più spazio.
MERCATO. Chiaro che chi fa parte degli undici ‘desaparecidos’ potrebbe partire a gennaio. Per voglia di giocare, o per la poca utilità effettiva nelle partite. Soldi, quelli degli ingaggi, che potrebbero tra l’altro essere utilizzati per qualche rinforzo (a proposito, ma il monte ingaggi non doveva essere un po’ alzato quest’anno dopo la stagione ‘di transizione’?). Magari in attacco o a centrocampo, dove la Fiorentina ha mostrato le maggiori difficoltà. Ruoli in cui i viola, assicurano, si stanno già muovendo in vista del mercato.

Di
Marco Pecorini