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Il centrocampo della Fiorentina doveva essere il valore aggiunto, ma fin qui ha deluso. A Prandelli (e al mercato?) l’arduo compito di trovare la quadra

Singoli al di sotto delle aspettative e incastri difficili tra giocatori: il centrocampo della Fiorentina è stato fin qui una delusione

Doveva essere il reparto gioiello della Fiorentina 2020-21. Invece, l’unico motivo per il quale non si sta rivelando il più problematico è che l’attacco segna con il contagocce. Il centrocampo dei viola al momento ha reso molto al di sotto delle aspettative, e le motivazioni sono molteplici.

I SINGOLI. In primis, la più banale: i singoli non stanno rendendo all’altezza della propria reputazione. Non si è ancora praticamente mai visto l’Amrabat di Verona. Pulgar resta un giocatore con grandi lacune nell’impostazione nonostante sia la cosa più vicina a un playmaker nella rosa gigliata. Castrovilli ha sì segnato di più rispetto alla passata stagione, ma non è più tornato ai livelli eccelsi del girone di andata dello scorso campionato. Bonaventura è prezioso per la manovra per la sua intelligenza e la sua qualità, ma all’inizio ha faticato a trovare la condizione fisica e sta mancando in zona gol, uno dei motivi principali per i quali era stato ingaggiato. Borja Valero si è presentato in evidenti difficoltà fisiche, riscattandosi in parte solo durante la sfida contro la Juventus nell’interessante esperimento da regista. Duncan è praticamente sparito e probabilmente lascerà Firenze già a gennaio.

INCASTRI DIFFICILI. Ma c’è un altro problema che tormenta il centrocampo della Fiorentina. I giocatori acquistati sembrano non essere perfettamente adatti a giocare l’uno con l’altro. C’è chi si trova meglio in un centrocampo a due come Amrabat e chi a tre ci ha sempre giocato come Castrovilli. Bonaventura come detto è un giocatore prezioso, ma negli ultimi anni ha sempre giocato nella posizione di Castrovilli, ovvero la mezzala sinistra. Il regista che in estate avrebbe voluto Iachini non è arrivato: Pulgar continua a far storcere la bocca come playmaker puro, tanto che Prandelli con la Juve ha provato l’esperimento Borja Valero in quella posizione.

MANCANO GIOCO E RETI. Il direttore Pradè a più riprese ha difeso il reparto che aveva giudicato “uno dei migliori d’Italia” appena conclusosi il mercato, ma ancora il potenziale del centrocampo gigliato non si è visto. Sia per quanto concerne il gioco, visto che i viola fino all’impresa con la Juventus avevano sempre lasciato a desiderare, sia per il contributo sotto porta. I centrocampisti hanno fin qui realizzato solo quattro gol. Peraltro, tutti realizzati da Castrovilli, perché gli altri compagni di reparto sono fermi a quota zero.

IL DURO LAVORO DEL MISTER. Cesare Prandelli ha l’arduo compito di trovare la quadra di un reparto potenzialmente molto valido, ma che fin qui è stato più lacuna che punto di forza per la squadra. In questo senso si leggono mosse come l’esperimento Borja Valero regista visto a Torino, che probabilmente verrà riproposto dal tecnico gigliato. L’auspicio è che la vittoria con la Juventus porti in dote la crescita di tutti i componenti che gravitano nella zona nevralgica del rettangolo verde e che Prandelli trovi l’incastro giusto per farli rendere al meglio. Nel frattempo, ci aspetta un mese di calciomercato. Chissà che la dirigenza non decida di ritoccare il centrocampo oltre che l’attacco. Magari puntando su quel regista che mai arrivò in estate.

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