News
Il centravanti è un miraggio. Ancora per quanto?
Allora Pedro esiste, eccolo, è quello laggiù in fondo, addirittura entra a sei minuti dalla fine, il calcio è la Terra del Possibile e allora sai che banda ci sarebbe stata per il gol della vittoria, magari di stinco o di ginocchio, alzi la mano chi avrebbe fatto il difficile. Ma la Fiorentina ieri avrebbe avuto bisogno di un centravanti bionico per sollevarsi dalla sua piattezza in attacco con il Parma chiuso a riccio, sicché ancora una volta a segnare ci ha pensato uno che di mestiere fa il centrocampista. Così scrive La Nazione.
SENZA I BIG. Sempre lui, Castrovilli non pervenuto per molte fasi della partita, puntuale con l’esercizio del bomber (secondo gol di testa consecutivo) ha risolto i problemi di una squadra che non riesce a evolversi, né a superare l’equilibrio magico del 3-5-2 con Ribery e Caceres. Il problema – volendo banalizzare – è che quando non ci sono Ribery e Caceres la Fiorentina resta un surrogato di tentativi che si svincola dai moduli e non decolla. Piano piano, come dice Rocco, la squadra crescerà e l’ottavo posto per chi ha cambiato otto titolari su undici (ieri addirittura nove) non è proprio così male.
IMBRIGLIATI. Montella non ha indovinato il modulo del primo tempo, ma sull’estetica del tardo pomeriggio aveva visto giusto: «Prevedo una partita brutta». Così è stato. La Fiorentina ha sofferto per risalire la corrente della partita, il Parma aveva in dote la velocità di Gervinho e la tecnica intensa di Karamoh, più il temuto Kulusevski capace di innescarli in società con Kucka, che da solo sembrava valere mezzo centrocampo viola, o anche di più, chiedere a Dalbert che si è sfinito nei rimbalzi.
