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Il caso Kalinic va avanti, ma adesso che riprende la stagione viola…
Ogni giorno che passa la vicenda che porta Nikola Kalinic verso la Cina si arricchisce di retroscena supplementari. Dall’offerta monstre al giocatore alla (finora) mancata offerta al tavolo della Fiorentina; dai tentennamenti del giocatore al “blocco” del governo cinese; dal viaggio di Corvino verso Milano come possibile svolta per la cessione del croato (poi smentita) al meeting di Londra in programma nei prossimi giorni per decidere il futuro di Nikola.
In tutto questo, però, la Fiorentina mercoledì riprende a giocare. Il match con il Chievo è di fatto il primo del 2017 viola, con tutti i rischi che comportano partite del genere. Senza dimenticare il fattore Coppa Italia, che ha visto spesso le squadre dell’era Della Valle snobbare la competizione. Paulo Sousa, dopo essere stato rovinosamente eliminato dal Carpi nella passata edizione, difficilmente schiererà una formazione totalmente stravolta da quella titolare. E quando il portoghese si deve affidare ai suoi uomini di fiducia non rinuncia mai a Nikola Kalinic.
Ma il croato sarà in grado di dare il consueto apporto alla manovra offensiva della Fiorentina nonostante tutto il caos che lo circonda? La domanda si fa ancora più seria se si pensa al successivo impegno della Fiorentina, quello in virtù del quale i gigliati si devono obbligatoriamente affidare ai migliori giocatori in rosa. Se contro il Chievo Sousa può permettersi di lasciare in panchina il suo pupillo, visto il valore sulla carta inferiore dei veronesi, domenica a Firenze arriva la Juventus, squadra alla quale Kalinic ha già segnato due reti in due partite nel 2016. Impossibile in condizioni normali pensare ad una Fiorentina senza il suo bomber contro i bianconeri. Già, in condizioni normali. Se la vicenda però si protraesse anche oltre la supersfida di domenica 15 in che condizioni mentali si presenterà il croato?
La situazione ideale sarebbe risolvere tutta questa incertezza entro 48 ore, in un verso o nell’altro. Conoscere il destino di Kalinic con qualche giorno di anticipo rispetto al big match con la Juventus aiuterebbe di certo Sousa a studiare (per quanto possibile) le migliori contromisure in caso di partenza del croato; oppure consentirebbe al portoghese di schierare un giocatore ormai libero dalle pressioni del mercato. Nel caso la trattativa non si concludesse in tempi brevi, la patata bollente sarà tutta in mano a Sousa. Al tecnico gigliato l’arduo compito di comprendere lo stato mentale di Kalinic e di ponderare la miglior decisione possibile per la Fiorentina. Perché il mercato andrà avanti, ma il cammino della Fiorentina resta la cosa più importante. Soprattutto quando sulla strada dei viola si frappongono i colori bianconeri.
