Dal sogno regista con Sarri al peso a bilancio: il brasiliano è uno dei peggiori affari della storia bianconera
Quando Arthur Melo approdò alla Juventus nel 2020, valutato 72 milioni di euro più 10 di bonus nello scambio con Pjanic al Barcellona, in pochi avrebbero potuto immaginare l’epilogo disastroso della sua avventura bianconera. Maurizio Sarri vedeva in lui il regista ideale per il suo gioco, ma l’addio del tecnico dopo il lockdown cambiò tutto.
Da quel momento, Arthur è diventato un esubero fisso, spedito in prestito ogni stagione e mai riscattato. Dal 2022/23 al Liverpool, dove un infortunio ne ha compromesso il rendimento nonostante l’ingaggio da 8 milioni interamente coperto e un prestito da 4,5 milioni. Poi alla Fiorentina, con metà stipendio pagato dalla Juve e un’opzione d’acquisto da 20 milioni mai esercitata. Infine il passaggio al Girona nel 2024/25: prestito da 700mila euro, ingaggio ulteriormente ridotto, ma stesso risultato.
Ad oggi, come riportato da La Gazzetta dello Sport, Arthur pesa ancora a bilancio per circa 11 milioni di ammortamento. Tra il costo iniziale e gli stipendi lordi, il suo arrivo è costato alla Juve quasi 100 milioni di euro, senza alcun ritorno sportivo. Un’eredità pesante lasciata da una dirigenza ormai lontana, che resta però un simbolo degli errori di gestione più gravi del calcio italiano recente.
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Redazione LaViola.it