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Ritorno dunque a quell’estate del 2013 da cui il mio blog prese le mosse. Quando il campionato 2013 terminò ero al settimo cielo. E con me credo molti tifosi della Fiorentina. Dalla retrocessione paventata di un anno prima, si era passati ad un quarto posto che ci andava molto stretto, conseguenza più degli aiuti ottenuti dal Milan che di nostri errori. Un gioco di qualità eccelsa, il migliore forse espresso dalla Fiorentina da quando la seguo (e non da un giorno!). Era un calcio nuovo, mancava il centravanti classico, gli esterni attaccavano, saltavano l’uomo e segnavano, si teneva palla in modo estenuato, i difensori ed anche il portiere partecipavano alla manovra. Zeffirelli disse che la Fiorentina “danzava”. Giocatori come Cuadrado, Ljajic, Pizarro, Aquilani, Borja erano stati rimessi all’onore del mondo dopo aver attraversato fasi della carriera non esattamente brillanti: c’era chi era senza contratto, chi veniva da una retrocessione. E persino uno che era stato preso a pugni dal suo allenatore. Avevo naturalmente sentito parlare del Barcellona di Guardiola, ma un conto era ammirare il Barcellona in tv, un altro vedere certi concetti trasposti a Firenze.

Le scelte di quell’estate del 2013 decisero del destino della Fiorentina per diversi anni a venire, ed ancora ne stiamo pagando le conseguenze, sul piano tattico e del bilancio. Di Gabbiadini si torna a parlare. Il giocatore non ha mantenuto tutte le promesse, ma bisogna aggiungere che la sua carriera non è stata fortunata. Dopo aver giocato in una serie di squadre minori è arrivato al Napoli, dove era chiuso da Higuain. Con la cessione di Higuain e l’infortunio di Milik si è trovato titolare ma sono bastate un paio di partite sfortunate per affossarlo. Poche per valutarne il valore. La verità è che a Napoli non potevano aspettare e Gabbia è diventato il parafulmine di una stagione infelice. A Firenze continuo a vederlo bene, purché accetti un taglio di ingaggio. Sousa potrebbe farne una sorta di gemello di Bernardeschi, è un giocatore duttile che non si tira indietro se gli si chiede di assolvere compiti difensivi. Anche Babacar potrebbe trarre vantaggio da un trasferimento a Napoli. Speriamo che il Corvo sia ascoltato di più di quanto è avvenuto in estate.
 
												
																					
 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
																	 
									 
																	 
									 
														 
														
Di
Redazione LaViola.it