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Il blog di Ludwigzaller

Il blog di Ludwigzaller: Necker

Ludwigzaller commenta il periodo di grave crisi sportiva, e di frattura tra la società  e i tifosi viola e il ritorno di Montella, più che al presente, guardando al prossimo anno

Finanziando la guerra d’indipendenza americana, il re di Francia Luigi XVI commise un duplice errore: prosciugò le casse dello stato, perché la guerra costò moltissimo, e diede fiato a quelle idee liberali che dall’America tornarono in Francia ad alimentare la rivoluzione. Jacques Necker era un quarantenne banchiere svizzero, di religione protestante, chiamato a ripianare le finanze dello stato francese sull’orlo della bancarotta. Nominato nel 1777 direttore generale delle finanze, Necker preparò un Resoconto al re che denunciava gli sprechi dello stato francese e proponeva una serie di tagli. Divenne immensamente popolare presso l’opinione pubblica, ma si fece nemici negli ambienti di corte. Dopo averlo licenziato una prima volta, il re lo riassunse nell’agosto del 1788, per licenziarlo di nuovo l’11 luglio 1789. Tre giorni dopo la Bastiglia fu presa d’assalto e incominciò la rivoluzione. Richiamato per la terza volta, Necker provò a tenere sotto controllo l’inquieta assemblea degli stati generali, ma quando la situazione precipitò definitivamente era già in Svizzera, dove fra l’altro si doveva occupare di sua figlia, che sarebbe diventata una nota scrittrice e una protagonista del nascente romanticismo, col nome di Madame de Staël.

Insomma non sempre basta richiamare un personaggio estremamente popolare e gradito alle folle per fermare una rivoluzione in atto. Il ritorno di Montella in un periodo di grave crisi sportiva, e di frattura tra la società e i tifosi, avrebbe potuto rivelarsi salvifico se solo Montella fosse riuscito a qualificarsi per la finale di Coppa Italia. Ma la rosa non era adatta al suo gioco, Montella ha infilato così una serie di risultati negativi. I pareggi anonimi e le sconfitte hanno minato il suo prestigio, dando fiato a chi cavalcava la crisi. Montella ha perso così il credito che la stampa e i tifosi gli avevano concesso. Gli spalti dello stadio si sono svuotati mentre manifesti che chiedevano ai Della Valle di farsi da parte sono apparsi in diversi luoghi di Firenze. Fischi e contestazioni sono risuonati, durante le gare, nello stadio semideserto.

Ora, gli esiti di questa crisi sono difficili da immaginare. Credo sia onesto, tuttavia, riconoscere che alla sfida determinata dai cattivi risultati sportivi i proprietari della Fiorentina abbiano saputo rispondere in modo intelligente. Richiamare Montella è solo il primo passo di un programma i cui punti successivi sono il rifacimento della rosa e il tentativo di trattenere Chiesa. Il tutto senza spese fuori bilancio, perché la Fiorentina ha tanti giocatori che possono essere messi sul mercato e produrre plusvalenze. Certo sentendosi sull’orlo del licenziamento, quando non già licenziati, o volendo andar via, molti di questi sembra che abbiano smesso di giocare, per disperazione o forse per dispetto (Veretout, promesso al Napoli e persona equilibrata, sembra aver perso la testa e con errori madornali ha deciso a nostro sfavore due partite).

Eppure l’ultima conferenza stampa di Montella è stata piena di spunti interessanti da sviluppare. Montella ha disegnato una squadra giovane e insieme “maliziosa”, capace di offrire un calcio di qualità senza solisti costosissimi. Un programma cui sarebbe saggio dare ancora fiducia, visto che le le alternative sono fra l’altro nebulose. Sempre sperando che prima o poi l’emorragia di sconfitte si fermi.

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